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Ekodance International Project chiude la stagione di PALCOSCENICO DANZA, con un articolato lavoro di regia della direttrice artistica dell’EkoDance, Pompea Santoro, in collaborazione con Pedro Lozano Gomez (progetto Made4You), Diego Tortelli, Paolo Mohovich, e l’eco del suo passato di ballerina, che la lega al coreografo svedese Mats Ek.

Grandi nomi per una giovane Compagnia che in un anno ha fatto un cambiamento incredibile.

Sono artisticamente maturati, cresciuti con una puntualità che si nota fin dall’inizio dello spettacolo; e si sono dimostrati affiatati e pronti a possedere il palcoscenico su cui si esibivano.

Dunque un primo applauso sentito va al lavoro svolto in questo anno di studio, ai danzatori e alla loro guida; perché questa sinergia nella danza ha un valore assoluto e in uno spettacolo così strutturato diventa essenziale non solo nella forma stilistica, ma nella sostanza concettuale, più o meno narrata nella sua espressività coreografica.

Un equilibrio che esiste nella vita stessa fra due leve opposte, la forza e la fragilità, è il tema della ricerca espressiva; il cardine intorno al quale si costruiscono o si distruggono le relazioni umane.

Le personalità si esprimono nella società, ma esprimono un ‘io’ nel quale aspetti opposti possono prevalere o alternarsi o modificarsi: forza e fragilità; come dominanza o sottomissione, audacia o paura….

In natura l’acqua è l’elemento che può rappresentare questi contrari: essa è vita, ma nella sua irruenza e potenza può causare danno e distruzione; esiste seppur nella sua trasparenza per cui tutto ciò che pare in realtà in essa dissolve o fluisce via. Una ricercata metafora che oltre al senso concettuale dello spettacolo assume una incredibile e originalissima valenza scenica: il getto d’acqua della scena finale.

Nuovi e sentiti applausi, partecipativi del tutto, per tutti in scena.

Che cosa è stato presentato:

REVERB (Progetto Made4You), coreografia P. L. Gomez: l’echeggiare di una goccia d’acqua è il riverbero di un passato divenuto ricordo davanti al cambiamento.

Shared Loneliness, coreografia Tiziano Pilloni, in assolo e nel duo: Sara Barbagli ed Eugenio Micheli.

Pompea Santoro rimonta Chewing-gum duett (tratto da Flyke, coreografia di Mats Ek), duo femminile… un legame difficile, elastico, ma che facilmente può rompersi, simbolicamente definito dal chewing-gum: DA VEDERE!

CARMEN Suite, coreografia Diego Tortelli: prima rappresentazione assoluta, creata per l’Ekodance, originale e coinvolgente. Carmen racconta se stessa, le sue pulsioni, le sue visioni, artefice del proprio destino. Scenicamente ottime scelte.

B…Sogni: Assolo di e con Andrea De Marzo//INTERVALLO//Break: Assolo di e con Carlo di Lorenzo; complimenti!

Mozart H2O Divertimento: il brano di chiusura, dopo una serata così intensa e ricca di spunti, coglie impreparati e conquista.

Su musica di W. Amadeus Mozart e coreografia, scene e costumi di Paolo Mohovich: WATER (Manuela Gallingani), DOLPHINS (A. Carozzi e L. Giacuzzo); e DROPS per sei interpreti della compagnia. Da “Mozart Aqua”, un lavoro di una decina di anni fa, un estratto, che restituisce tutta la vitalità del pezzo coreografico e accompagna lo spettatore a un finale che entusiasma e chiude perfettamente il senso stesso di una serata di successo e soprattutto carica di significato per la danza e il suo mondo.

Io ne sono rimasta entusiasta.

Stefania Sanlorenzo

Foto: locandina spettacolo

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