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La RBR Dance Company fondata e diretta da Cristiano Fagioli e Cristina Ledri torna con una nuova sfida e un’importante prova d’autore: “Indaco e gli illusionisti della Danza”, la nuova produzione che ha debuttato a marzo scorso ed attualmente in tournée nazionale.

“Indaco” rappresenta una svolta sia coreutica sia concettuale nel percorso di studio e sperimentazione intrapreso dalla compagnia di danza sin dalla sua fondazione, nel 1998. Non a caso “Indaco” nasce a seguito di lavori come “La Natura e l’Amore” con i Virtuosi Italiani, “Varietas Delectat” rappresentato al Teatro dell’Hermitage di San Pietroburgo, “Mosaico” e quasi in contemporanea con “The Man”, spettacolo fresco di debutto (3 aprile al Teatro Petruzzelli) ispirato a “The Passion of The Christ” scritto e diretto da Mel Gibson, con musiche tratte dalla colonna sonora del film.

“Indaco” offre spunti che ben si allineano con il concept della grande esposizione: il rispetto per il pianeta, la cura dell’ambiente in quanto anima del mondo, l’attenzione ai bisogni più autentici dell’uomo. Lo spettacolo coniuga danza, tecnica e massima innovazione nel supporto di speciali effetti video, proiezioni su originali fondali, giochi di luce e soluzioni registiche altamente tecnologiche pensate per il linguaggio coreutico.

Per questa nuova produzione, disponibile per la stagione 2015 /2016, la regia raddoppia per moltiplicare intenzioni e punti di vista, resi a tratti infiniti dalle scelte scenografiche e artistiche. Cristiano Fagioli è infatti affiancato per l’occasione da Gianluca Magnoni, Art Director e produttore esperto di multimedialità. Il risultato scenico e visivo sarà sorprendente: i danzatori si alterneranno sul palcoscenico apparendo e scomparendo, moltiplicandosi magicamente, grazie ad uno studio accurato di luci e proiezioni che incanterà il pubblico, il quale si ritroverà piacevolmente proiettato in un’atmosfera rarefatta dalle magiche illusioni ottiche.

Il tutto al servizio di temi universali e coinvolgenti: il rapporto uomo-natura, la ricerca delle proprie origini, il rispetto dell’ambiente e della propria naturalità quale metafora di quella del mondo, in un continuum di istantanee e coreografie emozionali. Tematiche care alla direzione artistica della compagnia che, inserite nel percorso di ricerca che da sempre svolge, pongono l’uomo e la donna di fronte alla natura, madre e nel contempo avversaria, in una dimensione esistenziale sofferta e inesauribile.

Il concetto sul quale è costruito lo spettacolo è che la natura è generosa con il genere umano, sa donare in abbondanza cibo vegetale e animale. Tuttavia l’uomo potrebbe non ricevere per sempre sostentamento per la propria vita a causa del suo egoismo e della schiavitù dal potere al quale sembra connaturato. L’unica possibilità di sopravvivenza è rappresentata dal rispetto del ritmo biologico della natura, per ritornare ad essere i custodi della Terra. Un nuovo respiro consapevole per l’umanità mette in relazione creato e creature, esseri viventi ed elementi inanimati, ognuno dei quali scatena le proprie onde di energia creando magiche relazioni prismatiche

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