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La Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli torna in scena per uno spettacolo da non perdere


di Massimiliano Craus

La Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli diretta da Stéphane Fournial torna prepotentemente alla ribalta nazionale con il prossimo spettacolo del 24 giugno 2017. Uno spettacolo nello spettacolo, come da consuetudine del direttore francese alla guida dell’ensemble partenopeo da ormai quasi due anni. Molte voci autorevoli hanno già indicato la sua scuola tra le più in crescita in Italia eppure lui, Stephane Fournial, preferisce ancora contare le ore di lezione, il numero degli allievi e le rappresentazioni da allestire e, naturalmente, migliorare. Un modo di fare “alla Fournial” che tanto piace alla sovrintendente del Massimo napoletano Rosanna Purchia che, in conferenza stampa di presentazione dello spettacolo del 24 giugno, ha volutamente coccolare il suo direttore: sono felice di averlo scelto qui con noi, soprattutto per il suo approccio internazionale e manageriale che ha saputo infondere alla scuola. Ed anche perché ha reso la scuola molto più versatile, partecipe e fattiva nella collaborazione con gli altri comparti del teatro. Spesso la scuola è stata protagonista lungo la stagione principale con punte di eccellenza finanche a Bari, presso il Teatro Petruzzelli, con la presenza di nostri ragazzi nell’allestimento de “La Vedova allegra” nel loro cartellone. E poi i tanti altri spettacoli ed infine il flash-mob cui hanno partecipato con un enorme successo ed entusiasmo.

La crescita della Scuola di Ballo è sotto gli occhi di tutti, sia in termini numerici che strutturali. Il direttore ha voluto il rispetto di una programmazione ferrea per tutti i docenti ed allievi, aumentando sensibilmente il numero di ore di lavoro, soprattutto nel classico e nel repertorio. Del resto lo stesso Stephane Fournial non ha mai nascosto che la base classica saprà condurre i suoi allievi in tutto il repertorio moderno e contemporaneo da professionisti. Abbiamo innanzitutto bisogno di studiare il classico – insiste il direttore – al resto ci penseranno da professionisti poiché il bagaglio appreso qui sarà sufficiente ad imporli all’attenzione dei coreografi di ogni inclinazione artistica e culturale. Voglio ragazzi capaci di adattarsi ma con una base esclusivamente classica, studiando ed approfondendo ancor più il vasto repertorio ottocentesco. E di questo passo i numeri e le gratificazioni gli daranno ancor più ragione. Si è scritto e letto in ogni dove dei duecentoventi allievi ai nastri di partenza del prossimo settembre, con una quarantina circa ospiti fuori-sede presso il convitto. E poi la grande novità della maggiore elasticità tra i corsi centrata sullo studio della doppia lezione giornaliera con il corso precedente di quello di provenienza. E soprattutto l’opportunità concessa ai migliori di poter studiare con il corso successivo, così da correre più velocemente verso il professionismo. E qui torna di moda l’accademia internazionale cui aspira a diventare la prima Scuola di Ballo in Italia e la più antica in Europa, ovvero un punto di riferimento nazionale capace di lanciare i propri talenti ben al di là delle Alpi. Ed ultimamente da tutta Italia provengono moltissimi giovani alle audizioni per entrare nell’ensemble di Stephane Fournial, ormai anche dalle altre scuole di ballo istituzionali. E l’ultimo programma in scena per il prossimo 24 giugno non è da meno, anzi! Basti pensare al défilé sulle musiche di Hector Berlioz “La Marcia dei Troiani” ed alla parte tecnica ispirata al balletto “Etudes” sulle musiche di Knudage  Riisager della prima parte. Per poi lasciare la seconda nelle mani sapienti del repertorio amato dal grande pubblico. Un colpo ad effetto straordinario, sia per le immaginifiche musiche che per le coreografie salienti del tardo Romanticismo. Si parte, dunque, con il Regno delle trentadue Ombre tratto da “La Bayadere” di Marius Petipa e Ludwig Minkus del 1877, uno dei titoli più significativi dell’intera storia del balletto dove Stephane Fournial, con un piglio sempre più lungimirante, vuole condurre i suoi baldi giovani nel solco del successo dell’ensemble che dirige.

Dello stesso titolo ‘petipiano’ si rappresenteranno anche la Danza dei ventagli e l’Allegro Moderato e soave. Lo spazio dedicato ai diplomandi di questa tornata 2017 è appannaggio invece di “Paquita”, in particolare al pas de trois interpretato da Giorgia Cervone, Martina Perfetto e Gennaro Maffettone. I tre giovani artisti terminano il proprio viaggio in vista dell’ambito professionismo nazionale ed internazionale. Giusto in tempo per ascoltare le musiche di Piotr Ilich Ciaikovskij e le coreografie di Lev Ivanov dall’entrata dei trentanove cigni del II atto de “Il lago dei cigni” del 1895.

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