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di Massimiliano Craus

Jiri Kylian non ama viaggiare in aereo, eppure le sue coreografie fanno ogni giorno il giro del mondo. E stato questo il paradosso di questa quarantacinquesima edizione del “Positano Premia la Danza” 2017, diretto per la terza volta da Laura Valente, in scena in una magica serata di gala da sabato 9 a venerdì 15 settembre con la mostra che è stata inaugurata alla Pinacoteca Comunale, intitolata “Russians, a unique way with ballet” a cura di Marc Haegeman, visitabile gratuitamente a pochi passi dalla Spiaggia Grande. La mostra è tutta dedicata al balletto di tradizione, con un particolare omaggio alla scuola russa, danzatori e danzatrici che hanno attraversato il mondo della danza imprimendo segni incancellabili ad uno stile unico, in grado di aprire varchi infiniti e inediti verso il cambiamento. E a Positano il passaggio dal grande coreografo ceco Jiri Kylian alla mostra fotografica di Marc Haegeman appare meno incomprensibile al pubblico per via del cortometraggio di quindici minuti che, di fatto, sostituisce l’assente maestro di Praga. Che tuttavia non si accontenta e si lascia sostituire in carne ed ossa anche dalla moglie e musa ispiratrice Sabine Kupferberg, insignita anche lei con una menzione speciale.

Positano quest’anno, come spesso accade, diventa un turbinio di stelle in movimento sul palcoscenico allestito proprio ai piedi del borgo che si arrampica sul monte Pertuso. E la Spiaggia Grande è diventata la più mondana al mondo con artisti provenienti da ogni dove capitanati dal grande assente che però aleggia con la sua ingombrante storia. Al pari di un altro geniaccio che con la danza ci lavora di fianco, ovvero il compositore Michael Nyman, amatissimo dai coreografi che da sempre scelgono le sue musiche come fonte di ispirazione, insignito con il “Premio Musica per la Danza“. Famoso per il cinema, soprattutto per il film “Lezioni di piano” del 1993 di Jane Campion, vincitore di tre premi Oscar e Palma d’Oro a Cannes, nel film “La stanza del figlio” di Nanni Moretti anche Nicola Piovani si è ispirato al grande musicista riproponendo Water “Dances di Nyman” (tratto dal cortometraggio “Making a Splash” di Peter Greenaway). Sulla Spiaggia Grande anche il maestro inglese è stato introdotto da un video di tre minuti in cui, attraverso il movimento di due ragazze che saltano la corda, è stato lanciato un messaggio di denuncia contro la violazione dei diritti umani.

E dopo i due grandi della danza e della musica ecco uno stuolo di danzatori e danzatrici di varia provenienza a brillare nel firmamento di Positano, sempre più stretta attorno alla sua direttrice artistica Laura Valente che la sta lanciando nel gotha dei premi internazionali. Ma andiamo con ordine. Ovvero dagli interpreti della serata di gala del 9 settembre. A cominciare da Maria Kochetkova e Léonore Baulac, in coppia con Alessio Carbone del Ballet de l’Opéra de Paris, Sebastian Kloborg (Royal Danish Ballet), Daniel Camargo (Het Nationale Ballet), Yanier Gómez (Compañía Nacional de Danza), Virna Toppi e Nicola Del Freo (Teatro Alla Scala di Milano), Aidan Gibson con Jon Vallejo (Semperoper Dresden), Otylia Gony e Dominic Bisson (Cannes Jeune Ballet) ed i napoletani Valeria Galluccio (Compagnie Marie Chouinard, Canada) e soprattutto il sancarliano Luigi Crispino (American Ballet Theatre), insignito del “Premio Giovani stelle campane della danza nel mondo“. E poi tanta cultura di danza, con esponenti di varia provenienza capaci di conseguire immaginifici risultati e premiti a Positano. A cominciare dal “Premio per l’Alta Formazione nella danza” quest’anno assegnato a Paola Cantalupo, direttrice del Centre International de Danse “Rosella Hightower” di Cannes. Formata al Teatro Alla Scala di Milano, già étoile dei Ballets de Monte-Carlo, dirige a Cannes una delle scuole più prestigiose in Europa, da sempre produttrice di talenti della danza classica e moderna. Ha presentato due giovani danzatori del suo Cannes Jeune Ballet in un brano del coreografo napoletano Francesco Nappa. Non da meno è senz’altro il “Premio per la trasmissione di un Repertorio Coreografico raro” destinato a Frank Andersen e Dinna Bjørn, direttori del Royal Danish Ballet. Entrambi sono impegnati da sempre in tutto il mondo nella ricostruzione dell’opera coreografica di August Bournonville, autore legato a Napoli dove visse e che gli ispirò il balletto “Napoli”, presentato per la prima volta nel 1842 al Teatro Reale di Copenaghen. Storico proprio come il premio “Massine Legacy” conferito a Tatiana Leskova, già ballerina dei Ballets Russes de Colonel W. de Basil, nonché una delle maggiori étoiles del Novecento, interprete e collaboratrice di Léonide Massine fin dal 1960. Oggi novantacinquenne, Tatiana Leskova vive a Rio de Janeiro e non ha potuto ricevere personalmente il premio perché impegnata a rimontare un balletto. Insieme all’etoile di un tempo, il palcoscenico di Positano ha ospitato anche le più giovani etoiles già citate Maria Kochetkova e Leonore Baulac, provenienti rispettivamente dal Teatro Bolshoi di Mosca ed il Teatro dell’Opéra di Parigi. Infine la formazione vera e propria, quella universitaria per intenderci: il Premio speciale all’Alta Formazione “Luca Vespoli” è stato infatti assegnato ad Aurelio Tommasetti, Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, per la politica perseguita dal suo ateneo nel dar vita ad un polo sui linguaggi delle arti in cui la danza trova inediti e proficui intrecci con le arti figurative, il teatro e la musica. Proprio come negli obiettivi proposti in tempi non sospetti dalla direzione artistica di questa quarantacinquesima edizione del “Positano Premia la Danza”.

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