fbpx


con Philippe Barbut, Biagio Caravano, Marta Ciappina, Sebastiano Geronimo, Luciano Ariel Lanza, Laura Scarpini, Loredana Tarnovschi
ideazione e coreografia Michele Di Stefano
musica Kaytlin Aurelia Smith, Juan Atkins/Moritz Von Oswald, Underworld
direzione tecnica Giulia Broggi
organizzazione Carlotta Garlanda con Francesca Pingitore
produzione mk in collaborazione con AMAT, Residance/Dance Haus Milano, Dialoghi – residenze delle arti performative a Villa Manin Udine, Una diversa geografia/Villa Pravernara Valenza
con il contributo Mibact e Regione Lazio

Bermudas è un lavoro coreografico pensato per un numero variabile di interpreti (da tre a tredici), intercambiabili tra loro. E’ dunque un sistema di movimento basato su regole semplici e rigorose che producono un moto perpetuo, adottabile da ogni performer come una condizione per esistere accanto agli altri e costruire un mondo ritmicamente condiviso.

Il lavoro è ispirato dalle teorie del caos, dalla generazione di insiemi complessi a partire da condizioni semplici, dai sistemi evolutivi della fisica e della meteorologia. Il risultato finale tende alla costruzione di un luogo carico di tensione relazionale, un campo energetico molto intenso (a cui il nome Bermudas ironicamente fa riferimento)attraversato da una spinta alla comunicazione immediata, necessaria per generare uno spazio sempre accessibile a qualunque nuovo ingresso.

Lo spettacolo è costruito per essere un sistema inclusivo e permeabile; ogni apertura al pubblico è dunque una finestra aperta su uno dei possibili cast ma anche sull’unico obiettivo del lavoro: la costruzione di una danza che permetta continuamente alla danza di qualcun altro di trovare spazio.

L’impianto coreografico dipende in maniera cruciale dalle caratteristiche singolari dei performer: immettere punti di vista differenti sull’uso dello spazio, la prossemica tra i corpi o il modo in cui viene percepita l’attività di danza in un rituale collettivo, trasforma immediatamente la coreografia in un progetto di incontro e mediazione tra individui che possono essere i più disparati e i più lontani tra loro per attitudine, organizzazione gestuale e intensità espressiva. E per gestione del malinteso.

MK si occupa dal 1999 di performance, coreografia e ricerca sonora. Tra le produzioni piu recenti: Robinson, Impressions d’Afrique e Hey, indagini coreografiche in bilico tra paesaggio puro e ricostruzione tormentata dell’esotico; il gruppo produce poi, in collaborazione con diversi artisti, formati ambientali ed installativi, come SUB (festival Uovo 2015), Fronterizo (Live Arts Week 2015), Veduta (2016) e la Piattaforma della danza balinese (Festival Internazionale di Santarcangelo 2014-15). Nel 2012 esce per i tipi di Quodlibet, Agenti autonomi e sistemi multiagente, di Michele Di Stefano e Margherita Morgantin, un testo di istruzioni coreografiche e report meteorologici. Nel 2014 Michele Di Stefano, coreografo della compagnia, riceve una commissione creativa da Aterballetto (Upper East Side) e dalla Korean National Contemporary Dance Company (Line Rangers, Seoul). Nel 2015 riallestisce per il progetto RIC.CI (Reconstruction Italian Contemporary Choreography) il duetto di esordio della compagnia, e-ink, con due interpreti di Aterballetto e Giuda per Biagio Caravano. Nel 2014 la Biennale Danza di Venezia gli assegna il Leone d’argento per la Danza. Oltre alla costante circuitazione in Italia e all’estero (Europa, Asia e SudAmerica), mk svolge una intensa attività di formazione con collaborazioni quali la Scuola Paolo Grassi di Milano, il Teatro Stabile di Torino e la Biennale di Venezia. Dal 2010 mk è sostenuto dal MIBACT.

info e biglietti

prenotazioni@angelomai.org

biglietto unico 10 euro

Related Posts