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Veniamo da un periodo difficile: settembre è volato su lavori programmati nell’estate, e non ci ha dato tregua; così mi sono persa l’autunno, io che sto in città, la Marghe no (lei è privilegiata). Ottobre è stato noioso, perché voleva essere la brutta copia del mese prima che non avrebbe eguali se non si fosse un poco guastato insieme alle ‘cose della vita’ e novembre è quel terribile mese che non sapendo di inverno alle porte, diventa un grigiume soffocante di aria poco pulita e impegni poco interessanti ma stancanti.
Mi pare evidente che il mio umore ne abbia risentito parecchio e che sia in vena di fare capricci, così, quando non insegno, mi perdo tra un video e l’altro per ore. Guardo e riguardo VARIAZIONI con personaggi che hanno fatto la storia della danza. Annullo il tempo che vede un Baryshnikov in ottima forma preparare il “Don Chisciotte” (non per ballarlo questa volta…) e penso a quando lo ballava lui, infilando una mano nel corpetto della ETOILE di turno. Ahahahah. “Io amo Misha”. Che cosa vuol dire? Esattamente quello che tre semplici parole nella frase minima comunicano: AMARCORD (Come nel film di FELLINI: nostalgia!!!).
Ma va anche bene “Io sposerò Simon Le Bon”, insomma…. non è proprio Federico Fellini.
Dovrei parlarne con la Marghe, che reduce dal compleanno del figlio di anni nove e dai restauri della sua CASA DELLE FATE, mi direbbe di non fare capricci e di scrivere qualcosa legato ai ricordi.
Non essendo persuasa continuo a imbottirmi di video e variazioni che di fatto mi hanno definito il saggio di questo giugno. Dunque decidendo tout court che fare REPERTORIO non poteva guastare: repertorio ottocentesco per di più.
Certo che guasterà: i maestri più giovani porteranno musical e contemporaneo, perciò rischio una figuraccia dopo tanta fatica.
Capricci e ancora capricci.

Insomma oggi LE PAROLE NON DANZANO CON ME. Oggi infilerei un paio di scarpette e danzerei PER ME e per chi voglia restare. Danzerei e basta, e racconterei alle mie allieve che esistono persone straordinarie, supereroi che lottano come uomini e danzano come dei. Loro non conoscevano Mikhail Baryshnikov. Beh, adesso sì! E gioiosi dopo una lezione di storia della danza, gli occhi azzurri di Martina mi hanno comunicato che posso essere tranquilla perché, ha controllato, “Il Sig. Baryshnikov è ancora vivo”.
Perfetto, non sono più sola. Mi hanno anche trovato il fidanzato, che è il loro cruccio più grande, per il momento, dopo le “punte”… :)
Sì, Stef! Oggettivamente era impossibile non innamorarsi di Misha! Credo che la sua interpretazione di Basilio abbia steso una vagonata di fanciulle, (e pure le mamme delle fanciulle in questione sono sicura avessero pensieri affettuosi per quel simpatico mascalzone). Perché il personaggio di Basilio è esattamente questo, come altri diciamo più “astratti” da lui affrontati. Mi viene in mente la sua interpretazione di “Push comes to Shove” della Tharpe, dove tiranneggia Susanne Jaffe, facendo acrobazie con una bombetta dispettosa. Esce e rientra dagli stili con una tale maestria e sicurezza, il signor Baryshnikov, che danza tutto meravigliosamente con grinta e cognizione. AMORE!
Succede sapete, che quelli bravi davvero, alle volte si annoino e quindi sentano l’esigenza di esplorare stili differenti dalla loro preparazione di base. Nurejev credo sia stato il primo ad addentrarsi nei meandri del modern della Graham, e altri mille coreografi contemporanei che esulavano dal suo giardino fiorito. Perché è proprio la curiosità, la voglia di sperimentarsi che porta avanti il percorso artistico di un danzatore; solo navigando in altre acque si riesce a tornare a casa migliori come danzatori e persone. Affrontare nuove sfide di questo genere, non è da tutti sapete? Questa è gente cresciuta facendo BENE, leggi magnificamente, il repertorio il quale dopo un pochino, comincia a stare stretto. E’ come dire che si sente il bisogno di parlare un’altra lingua incontrare nuove persone; affrontare un percorso nel contemporaneo e nel modern è come fare l’Erasmus.
Okay, Martina, Misha è vivo, parla molte lingue col corpo, lavora con Bob Wilson; è un simpatico sessantenne (non nella mia personale percezione di lui) che ha fatto sognare le quarantenni di oggi. In “Due vite e una svolta” baciava appassionatamente Leslye Brown e con la stessa romantica foga Carry Bradshaw in “Sex & the City”. Registro un matrimonio con un’attrice bruttina, Jessica Lange, da cui poi si è separato (yuppiii). Accetto tutto, archivio nella memoria del mio hard disk interno, che chiudo a chiave con password piena di cuoricini sdolcinati. MA MAI, MAI, MAI SI FIDANZERA’ CON LA STEF!! La coda è lunga, prendiamo il numerino.

Serghei Polunin chi??

Margherita Mana e Stefania Sanlorenzo

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