fbpx

12/22 giugno 2019, ore 20 |Teatro Regio di Torino

 

Compagnia Zappalà Danza

nuova creazione 2019

LA GIARA

 

prima assoluta 12 giugno 2019 repliche 13/14/15/16/18/19/21/22 giugno ‘19

Stagione di Opera&Balletto del Teatro Regio di Torino

 

Creazione in atto unico liberamente ispirata all’omonima novella di Luigi Pirandello

Musica di Alfredo Casella

Regia, coreografia e scene Roberto Zappalà

Direttore d’orchestra Andrea Battistoni

Drammaturgia Nello Calabrò

Costumi Veronica Cornacchini e Roberto Zappalà

Danzatori Compagnia Zappalà Danza: Adriano Coletta, Filippo Domini, Ruben Garcia Arabit, Alberto Gnola, Marco Mantovani, Gaetano Montecasino, David Pallant, Dario Rigaglia, Junghwi Park, Adriano Popolo Rubbio, Erik Zarcone

Orchestra e tenore del Teatro Regio di Torino

 

Nuovo allestimento Scenario Pubblico CZD – Centro Nazionale di Produzione della Danza  

In collaborazione con il  Teatro Regio di Torino con il sostegno di MIBAC e Regione Siciliana Ass.to del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo

 

Il nuovo progetto di Roberto Zappalà e della sua Compagnia porta in scena in prima assoluta sul palcoscenico del Teatro Regio di Torino, La Giara, creazione in atto unico liberamente ispirata all’omonima novella di Luigi Pirandello. Lo spettacolo che vede protagonisti undici interpreti maschili, su partitura musicale di Alfredo Casella, suonata dal vivo da orchestra e tenore del Teatro Regio di Torino. Lo spettacolo è parte di una serata a due titoli infatti viene eseguite insieme alla Cavalleria Rusticana per la regia di Gabriele Lavia. La Giara è una produzione di Scenario Pubblico CZD – Centro Nazionale di Produzione della Danza in collaborazione con il  Teatro Regio di Torino.

 

Il mio secondo viaggio insieme a Pirandello_ 25 anni fa ho affrontato per la prima volta un lavoro su Pirandello. Il titolo Il berretto a sonagli – La filosofia. E anche oggi con La Giara ho avuto l’occasione di elaborare una visione personale delle vicende e dei temi cari allo scrittore agrigentino: il territorio siciliano, le sue contraddizioni, i conflitti interpersonali.  E’ stato un viaggio affascinante attorno alla gestualità rurale dove tradizione e contemporaneità si sono incrociate e combinate per realizzare un affresco della Sicilia anche questo convintamente parte del mio progetto Re-mapping Sicily come quinta tappa. Abbiamo incontrato e abbracciato l’Etna, Pinocchio, la Balena, la donna, il suo ventre, e ancora una volta l’accoglienza”. Roberto Zappalà

La Giara che Pirandello scrisse nel 1906 (pubblicata nel 1909 sul Corriere della Sera) e dalla quale successivamente nel 1916 trasse un atto unico, nasce in qualche modo con intenzioni d’avanguardia. Il balletto infatti è una commedia coreografica in un atto commissionata a Casella da Rolf de Maré per i suoi Ballets Suédois, una compagnia dalle scelte musicali e artistiche innovative.

A partire da Pirandello Roberto Zappalà realizza un pezzo di danza dove le atmosfere e i temi vengono filtrati come sempre alla luce della propria sensibilità contemporanea.

 

 

“La giara non è più oggetto di scena per quanto fondamentale; la giara diventa la scena.

La giara oggetto si trasfigura in “La Giara” spettacolo.

La giara è nello stesso tempo la pancia all’interno della quale si svolge la creazione e la bocca dalla quale la si fruisce.

Bocca che non parla, non vomita parole ma danza.

La giara è una pancia; la giara è una bocca.

 

Nella giara pancia dove si immagazzina l’olio/liquido amniotico, un taglio netto e obliquo, quasi come un taglio di Fontana, permette allo spettatore di vedere la danza che si svolge al suo interno.

 

Perchè la giara è un paradosso: al suo interno siamo tutti imprigionati ma al contempo è il luogo dove ci sentiamo protetti e al riparo; è “luogo” d’osservazione privilegiato. Forse solo dalla giara si può vedere veramente il mondo.

 

La pancia è quindi una prigione non solo accettata ma anche dalla quale non si vuole più uscire, come la Fortezza di Parma per Fabrizio del Dongo.

La giara è in definitive, come il palcoscenico nel monologo di Macbeth, il luogo al cui interno tutti viviamo nelle nostre contraddizioni. Dove viviamo e danziamo”.

 

 

INFO: Biglietteria Teatro Regio: Piazza Castello, 215 I-10124 Torino

Tel. +39 011.8815.241/242, e-mail

orari: da martedì a venerdì 10.30 – 18, sabato 10.30 – 16; un’ora prima degli spettacoli

www.teatroregio.torino.it

Related Posts