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La danza moderna e post moderna dell’America di Merce Cunningham e di José Limon, due tecniche straordinarie di studio, due innovazione del XX secolo, tornano attualissime per quanto concerne “il concetto di corpo e di arte”, nell’interpretazione dei giovani danzatori dell’Accademia di Danza di Roma, come espressione di un senso specifico di “corpo”: strumento di comunicazione unico e immediato, ma dalle infinite possibilità di competere con la mente, le idee, l’originalità e la libertà del movimento. (Si potrà tornare sulla definizione delle due tecniche, per meglio comprenderne “la modernità”).

Si sono esibiti dunque, in “Segni d’autore 2015” al Teatro Astra la sera del 6 luglio, a cura di Dino Verga, due nomi incredibili del panorama della danza, soprattutto per la loro “tecnica” messa a punto e studiata secondo linee di pensiero nuove e rivoluzionarie (allora e, come pare evidente, oggi); due personaggi di una disciplina, una new dance, che si innesta nell’oggi dei progetti di formazione e di creatività che coinvolgono giovani talenti artistici, assumendo la connotazione di “innovazione”. Perché tutto ciò che ha valore, che è arte, che è ricerca e sperimentazione riaffiora, non muore mai.

Il Festival Internazionale delle Scuole d’Arte e di Design che si tiene a Torino nel mese di luglio 2015, sul “Senso del corpo”, ha fornito l’occasione anche alla danza di partecipare se stessa in questo progetto, con il suo linguaggio che risale a due creazione del 1967: “Scramble” di Merce, nella riproduzione di  Susanna Hayman Chaffey, su musica di Toshi Ichiyanagi e “Excepts from Psalm” di Limon, su musiche (nuovo arrangiamento) di Kathryn Swanson-Ellis, nella ricostruzione di Nina Watt (dir. art. della Limon Dance Company fino al 2006). Nello stesso contesto, è stato presentato anche, di Richard Haisma, della Murray Louis Company, “Meditano gli animali?” (2014): metodo Laban, Wigman, Nikolais… Musica di Eric Zabriskie.

L’interpretazione è affidata all’AND (Accademia Nazionale di Danza – Roma); si tratta degli allievi del Triennio e del Biennio di Contemporaneo dell’AND, ora sotto la direzione del commissario straordinario Giovanna Cassese, da sei mesi in pista per ristabilire una posizione critica di questa rinomata istituzione, con una volontà che unisca: FORMAZIONE, PROFESSIONE E PROFESSIONALITA’ A SPETTACOLO.

La danza è sperimentazione continua, inserita nel rigore tecnico della propria routine, ma è un laboratorio vivo di menti e corpi su cui bisogna investire anche nell’interazione con le altre arti visive e il design. Molto interessante sottolineare come lavori lontani nel tempo siano in realtà in grado di creare proprio queste contaminazioni artistiche al passo con la curiosità di oggi.

L’AND ha una partership importante dunque nell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino (alla base di tutto questo complesso progetto), nello specifico, cito il lavoro di Joseph Fontano, “Body” (2010), in scena presso il Teatro Carignano il 1° luglio 2015 e che ha visto impegnato il biennio di danza contemporanea dell’Accademia.

Una curiosità sul lavoro di “Body”, molto futuristico e basato sulla tecnica del body painting, a cura di Anja de Clercq: alla fine della performance i ballerini vengono inondati di getti d’acqua che ovviamente scioglie i colori dai loro corpi. Grande impatto visivo!

https://youtu.be/W5QcHWRMYDI (‘Body’)

Stefania Sanlorenzo

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