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Un mese all’insegna della grande danza al Teatro Tor Bella Monaca. Si comincia il 3 giugno 2017 (alle 21) con FRAMMENTI DI UN DISCORSO AMOROSO, coreografie Salvatore Romania e Laura Odierna,  danzatori  Salvatore Romania e Valeria Ferrante.     

Una performance che affronta la dialettica Io/Noi, perché ogni volta che siamo in relazione con l’altro, mettiamo in atto anche il nostro desiderio di non annullarci nell’altro. Vogliamo essere con l’altro, ma nello stesso tempo, per salvare la nostra individualità, vogliamo non esserci completamente. Di qui quell’esserci e non-esserci, quel rincorrersi e tradire, che fa parte della relazione amorosa. Perché l’amore è una relazione, non una fusione… A seguire sempre il 3 giugno alle 22 sarà la volta di POLIMNIA#1, presentata da TiDA-  Théâtre Danse,  verso la pluralità del corpo, ideazione e coreografie Marco Chenevier, interpreti Marco Chenevier, Alessia Pinto.

Si prosegue poi il 4 giugno, dalle 18, con POLVO, una produzione Otra Danza con la  regia di Asun Noales, la coreografia di  Asun Noales y Gustavo Ramírez Sansano, la musica di  Autori Vari,   e gli interpreti Saray Huertas, Asun Noales, Salvador Rocher y Sebastián Rowinsky. Come un canto o il presagio di un silenzio, la linea di un luce muta sorge in questo movimento di mani, di volti e di braccia che sono la liturgia dell’alto volo di una celebrazione: il mondo resta ora riassunto in questo spazio, in questo ambito nel quale i corpi sono la preghiera intima di un’aria, la chiusura serena di un respiro nel quale si ferma la vita e rinasce un’altra più alta, più libera e più pura. Alle 19 sarà la volta di INDACO/ UN COLORE PER DANZATORE,  di e con Fabio Ciccalè, disegno luci Danila Blasi.“Indaco” è la tappa conclusiva di un progetto solistico iniziato nel 2006 con “Count Down” e continuato nel 2009 con “Estatica Attitudine”. Come in un processo alchemico, che, attraverso le tre fasi (nigredo-albedo-rubedo), trasforma la vile materia in pietra filosofale, “Indaco” vuol essere il momento della temporanea consapevolezza del proprio linguaggio coreografico, un punto di arrivo prima di una nuova partenza.

IL VIANDANTE | a ritroso nell’esistenza (una produzione SineSpaZio | Compagnia Atacama) sarà in scena invece martedì 6 e mercoledì 7 giugno alle ore 21, coreografia e regia Carmen De Sandi, danzatrici Marina Branca, Manuela Cirfera, Carmen De Sandi, Francesca Zavattaro musiche Carlo Alfano.

Il viandante osserva i propri ricordi, ricorda i propri sogni e sogna, ancora una volta. Ripensa a se stesso, rimbalzando tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere, diventa emblema di come “si va”, di come si vive la propria esistenza. Il viandante sbircia le diverse fasi della Vita, in cui passato, presente e futuro dialogano e si raccontano, in un processo scorrevole e dinamico. Lo spettacolo è un percorso a ritroso nell’esistenza, con il suo “sacco” colmo di esperienze, di ricordi, di emozioni vissute o solo agognate, di occasioni colte oppure mancate. I sogni del passato, quelli che un giorno aveva abbandonato, prepotenti, gli ritornano davanti agli occhi e gli dicono qualcosa di nuovo, di sconosciuto, gli danno energia, anche nell’inverno della propria esistenza.

L’8 giugno alle 21 saranno in scena i due spettacoli ENTER LADY MACBETH | STILL. Si comincia alle 21 con ENTER LADY MACBETH (estratto), coreografia e concezione scenica Simona Bucci, musiche originali Paki Zennaro, disegno luci Gabriele Termine, interpreti Sara Orselli, Frida Vannini, coproduzione Festival Danza Estate di Bergamo; Festival Orizzonti di Chiusi, organizzazione Marika Errigo, Compagnia Simona Bucci. Il tema di fondo è l’indagine della condizione e della natura umana, sia pure in rapporto al problema del potere e del suo esercizio. Il senso della tragedia è il trasferimento dal piano magico e fatale a quello psicologico e umano, Lady Macbeth diventa, come le streghe, creatura della notte e questo suo sostituirsi, con la sua presenza fisica di donna, a quegli esseri che appaiono mere esalazioni della terra e dell’aria, sottolinea la transizione progressiva dal piano metafisico a quello umano. La natura qui indagata rappresenta il nucleo creatore e distruttore degli eventi stessi, forza che incita, che muta, che stimola, esalta, condanna, arma, in un percorso fatto di promesse, potenzialità, ambizioni, paure, colpe, rimorsi, punizioni e follia come umano riflusso di coscienza. Alle 22 sarà la volta di STILL, coreografia e interpretazione Sara Orselli, Frida Vannini, disegno luci Gabriele Termine, direzione artistica Simona Bucci, produzione Compagnia Simona Bucci, organizzazione Marika Errigo. Un lavoro che indaga sulle tematiche del sostegno e della fratellanza umana attraverso la potenzialità espressiva della forma.

Dal 9 all’11 giugno sarà di scena COL  CORPO CAPISCO#1,  (una Produzione  Atacama  con  il  contributo  del  MiBACT),  Compagnia  Adriana   Borriello, in  co-produzione  con  Orizzonti  Festival,  Giardini  Pensili  e  Spazio  Aereo   Venezia,  coreografia  Adriana  Borriello, con  Adriana  Borriello,  Donatella  Morrone,  Ilenia  Romano musica  Roberto Paci  Dalò. Col  Corpo  Capisco  non  è  solo  un  titolo,  ma  una  dichiarazione,  un  manifesto,  un   modo  di  stare al  mondo. Cuore  del  lavoro  è  la  trasmissione,  da  corpo  a  corpo,  attraverso  il  movimento   come  pratica  e linguaggio,  il  cui  strumento  principe  è  il  sentire:  nella  ricerca  della   perfetta  aderenza  al  qui  ed ora,  l’interezza  dell’esserci  si  perde  nel  sempre  e   ovunque.  Il  movimento  come  arte dell’impermanenza  parla  con  le  parole  del   Tempo  e  dello  Spazio,  e  in  essi  imprime,  plasma, scolpisce,  dà  forma  all’invisibile.
La  danza,  essenza  dell’atto  “inutile”  che  riflette  su  sé  stesso,  diventa  medium  di   conoscenza  della non conoscenza,  la  sapienza  del  corpo,  dell’esserci. Qui  la  danza  è  musica  del  movimento  e  la  musica  è  danza  dei  suoni,  territorio comune  il  corpo. In  scena  due  giovani  danzatrici  e  me  –  corpo/matrice  il  mio,  corpi/ricettori  (poi  a   loro  volta  creatori)  gli  altri  –  e  la  musica,  con  cui  la  nostra  danza  risuona. Questo  lavoro  è  dedicato  a  John  William  Shadow,  mio  Maestro,  e  amico.  (Adriana Borriello).

A chiudere il mese dedicato alla danza dal 23 al 25 giugno sarà la Compagnia Atacama  con MIGRANTI, concept, coreografia, regia Patrizia Cavola e Ivan Truol, con Stefania Di Donato, Linda Guerriero, Cristina Meloro, Deborah Patrizio, musiche originali Epsilon Indi, costumi Arianna Pioppi, isegno Luci Danila Blasi. Il progetto coreografico si pone l’obiettivo di andare a sondare, attraverso la creazione artistica, le migrazioni, la mobilità, l’integrazione, la diversità culturale, i conflitti e le contraddizioni che ne derivano. Esplorare il concetto di mobilità, movimento interno ed esterno, del singolo e dei gruppi, direzioni e flussi migratori, spostamenti liberi e indotti, invasioni. E infine, il 27 e il 28 giugno alle 21 DI ANGELI, DI DEI, DI UOMINI (Leipziger Tanztheater), coreografia di Alessio Trevisani, danzatori Dario Bezer, Charlie Fouchier, Matteo Magnabosco, Aya Mishkelboim, Linda Weißig , Claire Wolf, costumi Mehrbood Mokarram, musica Luigi Nono, Nico Muhly, Johan Sebastian Bach, Ali Reza Ghorbani. I miti e i misteri sono nati dai rapporti emozionali degli uomini per fornire a loro stessi una spiegazione simbolica della loro instabile Physis. I miti stanno all’amore, all’odio, all’avidità, alla violenza, all’armonia, alla paura, alla guerra e alla pace come un arcobaleno sta alla varietà di sfumature di colori disponibili. I miti, come l’arte, la lingua e la danza sono misteri. Essi disegnano e configurano una immagine del futuro e del passato contemporaneamente. Un lavoro coreografico ispirato al concetto filosofico che sottende le metamorfosi di Ovidio, dove materia e sostanza corporea sono in continuo mutare e traslare dall’umano al divino, dal corporeo all’incorporeo.Gli angeli diventano un motivo politico di unione per costruire, attraverso la danza, immagini di pace in un dialogo tra corpo e cultura. Tra oriente e occidente.

 

Teatro Tor Bella Monaca

via Bruno Cirino, all’angolo di viale Duilio Cambellotti con via di Tor Bella Monaca

 

Info e prenotazioni

Prenotazioni: tel 06 2010579  

Botteghino: feriali ore 18-21.30, festivi ore 15-18.30

Ufficio promozione: ore 10-13.30 e 14.30-19

promozione@teatrotorbellamonaca.it

www.teatrotorbellamonaca.itwww.teatriincomune.roma.it

 

Biglietti

Intero 10 euro

Ridotto 8 euro

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