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di Margherita Mana

– Non credete che il discorso per la liberazione del corpo con il “movimento a sentimento corrente” stia subendo un vertiginoso rallentamento? …Votiamo ragazze.

Vertiginoso rallentamento: 10 voti su 11, perché Morgana era andata a prendere la “Barbie sogno di Zakharova” che ha lasciato in macchina della nonna.
Okay, c’è bisogno di un’azione forte che riporti sotto i riflettori il problema di una certa qual discriminazione della danza sotto canoni preposti e inappropriati alle tematiche civili che la nostra società sta correntemente affrontando; (RESPIRONE) o perlomeno ne metta in luce le criticità.
– Idee ragazze?
– Apriamo le pizzette di sfoglia?
– Buona idea, ma abbiamo visto che il pomodoro sulle schede è sempre fonte di equivoci nella conta dei voti. Soprattutto l’origano che accenta i “sì”. Dopo dopo, grazie comunque del suggerimento costruttivo, Alice.
– Ma ci sono quelle senza pomodoro, solo con il formaggio.
– No dai, quelle allargano i “no” con un alone antipatico di olio, che li fanno sembrare “no” di supponenza e qui siamo sorelle e compagne nella rivoluzione.

– Allora ci sarebbe una soluzione: ve la dico appena riesco a strapparmi questa pellicina dal pollice… Si potrebbe partecipare a un concorso.
PLAFT !!! Scoppio di una bolla di chewing gum. Margherita si scolla la gomma dal naso.
– Sì!! FACCIAMO VEDERE AL MONDO COME DANZA IL COLLETTIVO ANARCHICO: I.C.A. appunto.
– Evviva!!! apriamo le pizzette ora?
La sofferta ma giustificatissima decisione è andata più o meno così da parte delle ragazzine (6-9 anni), riunite sotto la sigla Il Corpo Anarchico, che lotta per dare libertà a coloro che sentono che sia meglio, per l’umanità intera, partire per le diagonali (o esercizi di danza di qualsiasi natura e stile), con la gamba che in quel momento suggerisce loro l’istinto e/o l’umore.
***
Eccoci dunque al concorso. Un concorso under 14 organizzato con cura dalla signora Liliana Candotti; in genere ha ben più da fare nella versione estesa, con più fasce d’età, che si tiene ai primi di maggio a Firenze. Si chiama “On stage” ed è piuttosto famoso perché vanta premi appetibili, come borse di studio negli States, e per la serietà dell’organizzazione tutta. Liliana ha come ulteriore pregio di essere persona affabile e disponibile, fornita di pazienza di conio biblico. Non sarebbe possibile altrimenti la gestione di così tante scuole, ragazzine, insegnanti, genitori, premi, coppe, crediti formativi, presentatori e vallette.
Tutto inizia nel primo pomeriggio e termina ben dopo l’ora di cena, con Liliana che a quel punto sta praticando l’ubiquità da circa 7 ore. Non riesco a darmi altra spiegazione.
I.C.A si prepara. Infila il tutù blu e la coroncina da fatina. E non è come fare la rivoluzione a scuola o al saggio dove ci sono solo mamma e papà, al limite i nonni! Lì c’è il nemico! Ci sono i giurati che sono i rappresentanti di quelli che impongono ai danzatori stupide regole per andare insieme, creano formazioni coreografiche e geometriche, pretendendo che si rispettino durante l’esecuzione! Fanno caso a queste ovvietà.

[Che fesseria, se mi devo grattare il naso, come posso lasciare il braccio nella posizione corretta? Sono forse una bambina diversa mentre faccio danza? Sono sempre Elisa con il naso che mi sta prudendo!
Oh, io invece non sono sempre Matilde anche se sto correndo e mi viene da starnutire?
Ed io, pensate che non mi senta più Margherita con questa coroncina? Come posso smettere di chiacchierare e saltellare dalla gioia di esserlo?
Io mi metto a posto una scarpa, non vorrei perderla, non vorrei nessuno si chiedesse se quella scarpa è mia, sissi è la scarpa di Allegra! Noooh Brutto!!]
Sono esattamente questi i pensieri che affollano la mente delle nostre rivoluzionarie quando arriva il loro turno.
Margherita tira su con il naso, Alice sgrana gli occhi, Matilde deglutisce, Elisa si morde il labbro, Allegra alla testa della revolution!
Esecuzione perfetta.
Se pensate che le rivoluzioni avvengano con azioni eclatanti devo ora smentirvi. I grandi mutamenti avvengono anche grazie a giovani cuori che prendono coscienza dell’importanza nelle cose del mondo; che credono e agiscono con passione. La passione e la volontà daranno loro sollievo e forza nella difficoltà della vita.
Secondo posto e coppa per loro.
Applausi.

P.S.: La coppa viene usata come porta patatine, giacché le nostre eroine non si prendono mai troppo sul serio. Pare stiano progettando altre scorribande danzerecce, c’è una mezza idea di un’incursione/sit-in flashmob/merendacena alla coop con esproprio proletario di pennarelli colorati e cibo per gatti, ma questa è un’altra storia della quale vi fornirò la fredda e puntuale cronaca.
W I SALTELLI, W LE MEZZE-PUNTE… siempre!

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