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di Alessio Cattaneo

 

Ogni volta che mi trovo ai corsi di comunicazione efficace con Alessandro Mora e Roberta Liguori è sorprendente poter constatare quanto, sia molto utile alle persone, apprendere quest’arte in ogni tipo di relazione e in ogni momento della nostra vita personale, sociale e professionale.

A PRESCINDERE DAL FATTO CHE TU SIA:

– un insegnante e debba valutare il compito, il lavoro o l’esposizione di un tuo alunno;

– un allenatore e debba giudicare la prestazione di un tuo allievo;

– un genitore e debba restituire un feedback a tuo figlio su un qualcosa che ha fatto e per il quale ti ha chiesto un parere, nei prossimi articoli ne dedicherò uno specifico per i genitori spiegando il feedback relazionale.

Quante volte ti sei trovato a dover commentare una performance, una lezione, un atteggiamento, sia da insegnante, che da danzatore, che da genitore?

“Siamo stanchi, abbiamo un brutto atteggiamento”, “Ho danzato male”, “A lezione ieri ho fatto schifo”, “Ognuno balla da solo non si vede il corpo di ballo”, “Abbiamo sbagliato troppi passi”, “Hai sbagliato qui, qui e qui”, “Tutto quello su cui avevamo lavorato in sala prova non è stato fatto”, “Avete fatto una grande confusione durante l’ensemble”, “Eravate con la testa altrove”

Commentare le performance e le lezioni è qualcosa di comune e naturale ma a volte purtroppo non lo si fa in modo astuto e di conseguenza si generano malumori. Qualche parola di troppo o detta di getto, può contribuire a creare un clima di tensione all’interno di un gruppo o di una corso.

Un supporto arriva proprio dal feedback a panino, uno strumento di crescita straordinario che voglio presentarti quest’oggi per consentirti di dare ai tuoi allievi o ai tuoi figli delle informazioni di qualità.

Prima di addentrarmi nello specifico dei passaggi, vorrei che memorizzassi una cosa: il feedback efficace viene dato sempre al comportamento, mai all’identità dell’individuo.

“Hai fatto una stupidaggine” è molto diverso da “Sei stupido”.

“Ti comporti in modo disattento” è diverso da “Sei disattento”.

“Hai ballato al di sotto delle tue capacità” è diverso da “Sei scarso!” o “Sei incapace”

Un feedback dato all’identità della persona mette in guardia la persona che lo riceve, la fa chiudere, la offende e perde completamente il senso del messaggio per cui nasce.

L’informazione data al comportamento invece, è stimolante, oggettiva, ti da la motivazione a migliorare.

Che si abbia di fronte un adulto o un bambino non cambia: l’importante è farlo con empatia, gentilezza, attenzione, rispetto. Se sei un genitore questo strumento è meraviglioso utilizzato anche in famiglia salvaguarderai anche l’autostima dei tuoi figli.

Un feedback è come un piccolo seme: quel che mettiamo nel terreno determinerà anche il “raccolto”.

Si chiama feedback a panino (o a sandwich) perché è costituito da 3 parti

  1. La parte superiore del pane corrisponde a: COSA E’ ANDATO BENE?

Si parte da 2/3 cose che sono state fatte bene, che sono ok, della performance o della lezione o del gesto tecnico preso in esame. Non tanto per essere positivi, ma perché dobbiamo essere oggettivi: anche nelle peggiori esibizioni qualcosa di fatto bene esiste! In questa fase è importante essere coerenti quanto si dice quello che è andato bene, quindi crederlo davvero e non dirlo tanto per dire con il rischio di essere fraintesi.

  1. La parte centrale del sandwich è: COSA POSSIAMO/PUOI MIGLIORARE LA PROSSIMA VOLTA?

Questa parte del feedback è concentrata su cosa migliorare. Attenzione: non su cosa è stato fatto male, o sull’errore, ma su cosa possiamo migliorare, perché la parola miglioramento presuppone che ci sia una crescita e che da quella situazione ne posso uscire.

  1. La parte inferiore del pane è: COME POSSIAMO/PUOI FARE A MIGLIORARLO, COME LO POSSIAMO/PUOI FARE IN MODO DIVERSO?

La terza parte del feedback consiste nel dare una strategia,nel portare una soluzione. Un insegnante che dice al suo danzatore solo che cosa ha fatto male, lo focalizza sull’errore, non fornisce un comportamento su cui lavorare e non lo aiuta a trovare vie d’uscita. Illuminante è sapere come deve fare e cosa deve fare per migliorare quella specifica cosa.

ESEMPIO IN DANZA

Intervento al gruppo: 1 – “Durante lo spettacolo di ieri sono andati bene la drammaturgia e l’elevazione dei salti e mi è piaciuto l’atteggiamento avuto durante il primo pezzo coreografico e il secondo”, 2 – “Possiamo migliorare la tenuta e il fiato così da avere più continuità nelle varie coreografie”, 3 – “Lo faremo durante le lezioni a seguire aumentando le ripetute dei vari esercizi tecnici e attuando un lavoro più aerobico per aumentare il fiato e allo stesso tempo ottimizzare il lavoro destinato all’ipertrofia”

Intervento al singolo, in una correzione del gesto tecnico:

1 – “Bene l’elevazione del tuo salto e lo spostamento nello spazio”, 2 – “Puoi migliorare l’atterraggio”, 3 – “Senti l’appoggio del piede dal metatarso e il pile d’uscita”

Quello che stai facendo è sottolineare qualcosa che deve essere cambiato. Quello che è importante è dove sei ora e come raggiungerai il risultato.

E’ molto più efficace focalizzare l’attenzione su cosa migliorare e non sull’errore.

Sperimenta questo feedback a panino e fammi sapere cosa desideri approfondire a: alessiocattaneo350@gmail.com

A presto,

Alessio Cattaneo

Mental Coach

Ekis (Cantera) Company

Prossimi appuntamenti di Comunicazione Efficace – Pnl Pract

http://www.ekiscoaching.it/pnl-comunicazione/ac

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