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di Alessio Cattaneo

I bambini sono un pozzo di saggezza da educatore e da zio lo so bene.

Qualche ora al parco giochi con le mie nipotine sono la fonte d’ispirazione che ci voleva per questo nuovo articolo, ecco lo scenario!

– Mia (la più piccola quasi 4 anni) sente una nuova parola: Zio cosa vuol dire Scoraggiarsi?

– Io: Significa abbattersi, non avere più coraggio e fiducia in quello che si fa!

Mia: ok grazie Zio…facciamo una gara ???

 

Secondo voi chi ha vinto?

Lei con sua sorella ovviamente!!!

Ma, con sorpresa mi giro e mi regalano un fiore giallo, dicendomi: questo è il tuo premio Zio!

 

– Ed io sorridendo: Avete vinto voi.

– Mia: Così non ti scuraggi ;)

 

I bambini sono meravigliosi, con le loro domande ci costringono ad andare più a fondo di quanto vorremmo, a non essere banali e a riflettere, e questo fa bene a tutti.

E tu come reagisci dopo una sconfitta, cosa fai per evitare di scoraggiarti e reagire alla prossima sfida?

Non dico di premiarti con un fiore o, forse, si ma quale sarà da li il tuo punto di svolta.

Queste sono alcune delle situazioni che sento da colleghi, da allievi e da clienti che si rivolgono a me,  con un misto di emozioni che vanno dalla delusione, alla rabbia, alla frustrazione, alla tristezza

Ho fatto decine e decine di audizioni e nessuno mi ha contattato … Ho fatto diversi colloqui ma non hanno bisogno di nuovi insegnanti … Ho cercato di mettermi in contatto con quelle persone ma non mi hanno risposto … Ho iniziato una nuova lezione ma non riesco a fare nessun passo … Ho aperto il mio nuovo blog ma finora ho avuto pochissime visite … Ho iniziato la mia nuova attività ma non ho avuto i riscontri che mi aspettavo…

Quante volte sarà capitato anche a te di vivere un fallimento di questo tipo oppure simile calato nella tua realtà e attività insomma di vedere deluse le tue aspettative?

Probabilmente se eri motivato non ti sei arreso subito, hai provato (e lo hai scoperto nel precedente articolo che provare è poco utile https://www.iodanzo.com/2018/09/04/inizia-nel-migliore-dei-modi-fai-attenzione-a-queste-tre-parole/ ) ad andare avanti, a crederci, ma al secondo o terzo ostacolo, davanti ad un’ulteriore disconferma, ti sei detto “Non ne vale la pena”… “Si vede che questa cosa è impossibile” …e dando la colpa a te stesso o al mondo esterno, hai mollato la presa!

Forse ti sei orientato verso una strada più facile o semplicemente più conosciuta… oppure ti sei messo sulla riva del fiume ad aspettare l’arrivo di una soluzione, un cambiamento, un’opportunità…

In sostanza, consideriamo il fallimento come un segnale di STOP: invece di fermarci, guardarci bene intorno e poi ripartire…ci fermiamo definitivamente…oppure purtroppo si ritorna indietro!!!

Inutile dire che in questo modo difficilmente raggiungeremo la nostra meta!

Il problema è che come la volpe con l’uva nella famosa favola di Esopo, finiamo per convincerci che l’uva che tanto desideravamo in realtà è acerba e non vale la pena coglierla! Oppure diamo la colpa ai vignaioli che fanno crescere le viti così alte!

Eppure, se tutti reagissimo così, la maggior parte delle invenzioni che utilizziamo quotidianamente non ci sarebbero!

I grandi artisti che non si sono fermati alle prime porte chiuse davanti al loro percorso ce lo hanno insegnato ! Ci hai mai pensato?

Il fallimento infatti è una preziosa fonte di informazioni, una risorsa per il nostro apprendimento!

Quindi ogni volta che falliamo chiediamoci:

 

  • In cosa sono andato bene, cosa è stato apprezzato?
  • Cosa potrei fare di più o di diverso rispetto a quanto ho fatto finora?

 

 

Così, tornando agli esempi fatti in quest’articolo, se non ricevo risposte alle varie audizioni, mi chiederò:

 

  • Come posso migliorare la mia preparazione?
  • Come posso rendere più mirata la mia ricerca del lavoro?
  • Quali canali di ricerca possono essere più efficaci?
  • Quali altre posizioni di lavoro, che siano coerenti con la mia artisticità, posso prendere in considerazione?
  • Come posso presentarmi al meglio valorizzando le mie competenze, i miei talenti e le mie capacità?

 

E questo tipo di domande saranno la chiave di svolta anche per tutti gli altri quesiti.

Ricorda che la Resilienza ci insegna ad affrontare le avversità della vita con energia ed ingegno, in modo da superare le difficoltà in modo costruttivo, trovando nei momenti difficili, nuova forza e slancio per ricominciare più forti di prima.

Lo sconforto, il pessimismo e la mancanza di speranza finiscono per paralizzarci. Non siamo in grado di affrontare la vita, ci lasciamo sfuggire le opportunità e sprechiamo tutte le occasioni in cui potremmo dare il meglio di noi.

Non si ha voglia di fare niente, non ci emoziona più niente. E vedere come tutto il successo sfugge dalle proprie mani peggiora ancora di più la situazione. Bisogna sforzarsi di uscire da questo stato, lottare! Ma, soprattutto, chiedere il sostegno delle persone che ci sono più vicine, che ci aiuteranno a vedere il mondo da un altra prospettiva.

Tu a quali persone ti rivolgi in questi casi?

Se dopo quest’articolo ritieni di aver ricevuto un altro punto di vista e da ora vuoi svoltare, scrivimi la tua impressione nei commenti!

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