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Uno spettacolo di danza narrativa dove il pubblico sceglie quale storia vedere.
Questo è Welcome to Commonplace, progettato e messo in scena da Balleronze q.b, compagnia di danza Tedacà. Lo spettacolo è strutturato in due parti, dopo un inizio in cui gli spettatori conoscono le quattro protagoniste, il pubblico può mettersi d’accordo su quale delle quattro storie vedere in questa replica. Ciascuna narrazione affronta diverse tematiche quali dimensione del giudizio, disillusioni, diversità, incapacità di comprendere gli altri, fattori determinanti che accrescono la distanza tra l’individuo e l’ambiente che lo circonda. Welcome to Commonplace è una prima nazionale, in scena dal 26 dicembre 2019 al 6 gennaio 2020, presso il Teatro Bellarte (via Bellardi 116, Torino), con ingresso 12 € (intero) e 10 € (ridotto). È inoltre prevista una replica speciale per Capodanno (31 dicembre, ore 22),
con ingresso 30 € (intero) e 28 € (ridotto), comprensivi di brindisi e rinfresco post-spettacolo. Lo spettacolo è inserito nella stagione Be Unhappy di Fertili Terreni Teatro, per maggiori informazioni il pubblico può contattare il numero cellulare 3313910441 (da lunedì a venerdì dalle 15 alle 18) o scrivere a biglietteria@fertiliterreniteatro.com e visitare il sito www.tedaca.it/welcome-to-commonplace

Alice, Emily, Lisa e Sofia. In un giorno qualunque queste quattro sconosciute si trovano a condividere alcuni spazi comuni. Si incrociano, ignorano, interagiscono, si muovono, ciascuna al ritmo dei suoi pensieri.

Passano dal caos di una grande piazza, alla frenesia della metropolitana e all’imbarazzo di un minuscolo ascensore, giungono infine ognuna nella propria casa. A questo punto lo spettacolo si interrompe, il tempo si ferma, una voce si rivolge direttamente agli spettatori, chiedendo loro di scegliere quale storia vorrebbero vedere, in base a quanto visto in scena fino a questo momento. A decisione presa, il tempo ricomincia a scorrere e la protagonista scelta metterà a fuoco la sua vita, con tutti i suoi pensieri, sensazioni, dubbi e problemi.

Quattro donne in scena con quattro storie da raccontare, quattro capitoli di uno stesso spettacolo, quattro solitudini che si rivelano lentamente. Ciascuna protagonista ha delle peculiarità in grado di attivare meccanismi di empatia e condivisione con il pubblico: Alice è un artista di talento, vorrebbe vivere di arte ma si trova in un mondo che non comprende le sue aspirazioni; Emily è la donna che cerca di essere perfetta, nascondendo dietro l’apparenza una profonda solitudine; Lisa è una persona genuina che si trova ad affrontare la presenza ossessiva, e violenta, di una persona che credeva amica; Sofia è la ragazza romantica che viene ferita da chi credeva di amare, perdendo la fiducia verso il prossimo. Le storie affrontano inoltre temi di attualità, quali stalking, cyberbullismo, il divario fra apparenza e realtà, tipica dei social media, la conciliazione fra lavoro corrente e desiderato.

Balleronze Q.B. è la compagnia di danza Teadcà, formata da Giulia Guida, Valeria Pugliese, Valentina Renna e Viviana Stizzolo, quattro danzatrici con background differenti: chi proviene dal mondo hip hop, chi ha una formazione prettamente classica e moderna, chi si è invece specializzata in tip tap. Le Bqb sfruttano questa diversità in maniera costruttiva, con l’intento di creare uno stile non canonico, basato sulla contaminazione di esperienze, saperi e gusti. Caratteristica del percorso creativo della compagnia è da sempre la narrazione, ovvero l’aspetto più teatrale della danza. “Per la nostra compagnia la danza è un linguaggio universale che deve raccontare, è un veicolo di emozioni e di azioni Afferma Valentina Renna, danzatrice della compagnia e vice presidente di Tedacà Può essere leggera, ironica, far sorridere e ridere, mentre allo stesso tempo può smuovere qualcosa nel profondo, portare a riflettere, interpretare e sentire ciò che avviene all’interno dello spazio scenico.

Balleronze q.b. è la compagnia professionistica di danza Tedacà, il gruppo si è distinto sia in fase di produzione sia nella creazione e organizzazione di eventi coreutici. Nel primo ambito, le danzatrici hanno realizzato spettacoli come Scarpe alla rovescia (2008, in scena anche alle Fonderie Teatrali Limone)
e Street striit (2013, in scena in molti teatri piemontesi, fra cui il Teatro Astra di Torino), la compagnia è state inoltre selezionata per rappresentare l’Italia, in una performance tenuta a Rotterdam, in qualità di Capitale Europea dei Giovani. Per quanto riguarda la creazione di eventi coreutici, la compagnia ha organizzato il Torino Dance Hall, performance di massa con 280 giovani ballerini per una coreografia curata da Nikos Lagousakos (coreografo delle cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi di Atene 2004 e Torino 2006), biglietto da visita di “Torino 2010 – Capitale Europea dei giovani”; il Dance Hall 2.11 – Essere gocce di cultura, un evento inserito e commissionato dal Salone internazionale del libro, performance sul valore della lettura che ha coinvolto oltre 100 giovani. La compagnia si occupa anche di formazione, una delle ultime azione di team building curate dalle Balleronze q.b. si è tenuta presso il Teatro alla Scala di Milano.

 

Tedacà nasce nel 2002 come “luogo” di espressione dell’umano e racconto del tempo presente, attraverso spettacoli che nascono da drammaturgie contemporanee. Tra le principali produzioni si citano: “Donne” spettacolo pluripremiato e con oltre 100 repliche all’attivo su tutto il territorio nazionale; “Strani-ieri
e “Strani Oggi”, due spettacoli sul tema dell’emigrazione/immigrazione, prodotti in collaborazione
col Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale; “Street Striit”, favola coreutica realizzata in collaborazione con la Fondazione TPE; “Pari&Dis-pari”, spettacolo diretto da Irene Zagrebelsky per Biennale Democrazia; “Super”, in coproduzione con Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse di Genova. In pochi mesi, Tedacà porta in scena tre produzioni: oltre al già citato “Welcome to Commonplace”, sono andati in scena
Sotto lo sguardo delle mosche”, prima europea per la stagione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, con chiusura in anteprima di Intercity Festival di Firenze; “Alice, per adesso” prima nazionale di un testo francese, incentrato sul tema della migrazione.

   

Fertili Terreni Teatro è un progetto realizzato e promosso da ACTI Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacà e Il Mulino di Amleto, con il sostegno della Compagnia di San Paolo nell’ambito dell’edizione 2019 del bando PerformingArts, Fondazione CRT, Fondazione Piemonte dal Vivo, MiBACT, Regione Piemonte e TAP – Torino Arti Performative. Con questa iniziativa, Fertili Terreni Teatro è entrato a far parte di PERFORMING +, un progetto per il triennio 2018-2020 lanciato dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione Piemonte dal Vivo con la collaborazione dell’Osservatorio Culturale del Piemonte, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze della comunità di soggetti non profit operanti nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

 

DATE E ORARI – WELCOME TO COMMONPLACE

Giovedì 26 dicembre, h 19.00
Venerdì 27 e sabato 28 dicembre, h 21.00
Domenica 29 e lunedì 30 dicembre, h 19.00
Martedì 31 dicembre, h 22.00 – Speciale Capodanno
Mercoledì 1 gennaio, h 19.00
Venerdì 3 e sabato 4 gennaio, h 21.00
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio, h 19.00

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