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di Melissa Balbo

Nascere non basta. È per rinascere che siamo nati. Ogni giorno.
Pablo Neruda

Se ti sei lasciato incuriosire da questo sito e da questo titolo è fortemente probabile che tu stia cercando prospettive nuove per comprendere in che direzione andare e cosa proporre per dare qualità al tuo impegno coreutico. Certo in questo momento storico in cui il COVID-19 ci condiziona tutti non è semplice ne comprendere ne prevedere cosa accadrà. Ci sono tuttavia prospettive concrete e azioni reali che possiamo imparare insieme ad individuare e mettere in pratica per sfruttare al meglio il momento e renderci efficaci nella novità.
Pochi giorni fa abbiamo festeggiato la Santa Pasqua. Pasqua è voce del verbo ebraico “pèsah”, passare. Non è festa per residenti, ma per migratori che si apprestano al viaggio. Creare una Pasqua piena può quindi significare imparare a creare passaggi là dove ci sono muri e sbarramenti, aprire brecce, saltare gli ostacoli, essere atleti del mettersi in gioco. Un suggerimento prezioso che vi propongo di cogliere a pieno.

Vorrei, a tal proposito, parlare di resilienza, un importante costrutto psichico che consiste nella capacità di “riprendere il cammino”, cioè svilupparsi e realizzarsi nonostante i traumi e le avversità. Non vi nascondo che è un tema a me molto caro, con cui ho la possibilità di lavorare da anni e che è stato anche tema della mia tesi di biennio specialistico all’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Il motivo per cui sono così legata a questa capacità è perché oltre ai molti studi che ne comprovano l’importanza, ho avuto occasione più volte di verificare con pazienti, allievi e  collaboratori, quanto sia prezioso lavorare per sviluppare resilienza e quanto l’arte coreutica possa venire in aiuto in tal senso. Ti propongo perciò di essere il primo a mettersi alla prova, di verificare se e come questo costrutto è attivo in te e in quali ambiti senti di poter lavorare per fare ancora meglio. Addentriamoci insieme.

Per favorire lo sviluppo di aspetti resilienti è possibile incoraggiare alcune caratteristiche specifiche. A tal fine ho scelto di segnalarti di seguito alcune indicazioni operative riassunte in poche righe. Sarebbe importante poter approfondire insieme ogni aspetto

FLESSIBILITA’. Essere “flessibili”, aspettarsi che spesso la vita e gli altri non siano sempre conformi alle nostre aspettative, prendere le cose per come sono. La tolleranza alla frustrazione è legata inoltre alla flessibilità cognitiva e alla soluzione dei problemi.

Cosa fare: è necessario fare stretching mentale, allungarsi nelle possibilità, rendersi pronti a nuovi assetti ed equilibri.


SUPPORTO SOCIALE.
Dare spazio all’ informazione, proveniente da altri, che ci conferma stima, apprezzamento, cura. Relazioni sane in grado di offrire ricchezza e non solo di chiedere. 

Cosa fare: Mantenere la relazione con gli altri. Incoraggiamento e rassicurazione, affetto e sostegno, creano fiducia e aiutano la resistenza di una persona.


AFFRONTARE LE CRISI.
Possiamo fare veramente poco per cambiare un evento quale un lutto, una calamità naturale o una guerra in cui si immischia il nostro paese. Quello che possiamo fare, però, è non negare le difficoltà e cambiare il modo di interpretare questi fenomeni e come reagiamo ad essi.

Cosa fare: l’obiettivo è considerare più possibilità, dare più letture della situazione attuale.  Mai farsi travolgere.


DIVENIRE.
E’ necessario concentrarsi su ciò che è invece possibile modificare, spostarsi sui propri obiettivi a piccoli passi nella direzione in cui si vuole andare.

Cosa fare: Magari non potrai cambiare precisamente quell’evento o quella persona, ma potrai operare su tanti elementi che si trovano in secondo piano per raggiungere il tuo obiettivo.


AUTOCONSAPEVOLEZZA.
Essere profondamente consapevoli di cosa sentiamo e avere la capacità di riconoscere come alcune sensazioni influenzano il modo in cui pensiamo o ci comportiamo. Essere in grado di affrontare emozioni scomode come la paura o l’ansia.

Cosa fare: Devi accettare che va bene non capire tutto in un unico momento e che lo comprenderai quando sarai pronto per farlo.


RICARICARSI.
Dare spazio alle proprie esigenze creando abitudini di autocura.

Cosa fare: Individua, nelle tue passioni, le situazioni che ti fanno sembrare tutto semplice, creano serenità, soddisfazione ed assegna loro uno spazio specifico nella tua giornata.


“ E’ L’INTUIZIONE CREATIVA, PIÙ DI OGNI ALTRA COSA, CHE FA SENTIRE A CIASCUNO DI NOI CHE LA VITA VALE LA PENA DI ESSERE VISSUTA. ”
D.W. WINNICOTT

Una risorsa preziosa, per una vera prospettiva resiliente, è la creatività. Un canale privilegiato che certamente ti appartiene e che in nessun momento dovrebbe essere tenuto a freno. Vorrei innanzi tutto sfatare alcuni miti: la creatività non è prerogativa di alcuni individui “particolari” ma bensì è parte di ognuno di noi. Certamente c’è chi ha più facilità a suscitarla e chi è stato più abile ad allenarla. La creatività non appartiene ad una età particolare e non scompare mano a mano che ci apprestiamo alle diverse fasi del ciclo di vita, essa viene moderata dalla razionalità e dai vissuti ma non cessa mai di esistere, semplicemente può prendere forme diverse ed a mio parere sempre più innovative ed interessanti.

Se ritieni che certi ambiti di attività siano connaturalmente predisposti e altri no purtroppo devo smentirti. La scelta dell’ambito espressivo è dettato da altre predisposizioni naturali che non ostacolano lo sviluppo creativo. Così come i più grandi pittori e artisti ci dimostrano essere creativi non significa lavorare solo di immediatezza, facilità e spontaneità ma al contrario per poter esprimere questa ricchezza è spesso necessario investire tempo, fatica e tanti tanti tentativi. Oggi sappiamo però che esistono training in grado di favorire l’apprendimento creativo e questa skill permette a molti professionisti di fare la differenza. Tra i canali comunicativi privilegiati c’è proprio la narrazione che attraverso le parole, i movimenti, la musica, l’arte permette di creare delle vere e proprie zoommate sui momenti salienti che sono stati vissuti. Prova anche tu.

Si può fare e si può fare tanto, la quotidianità ce lo mostra con forza: SI PUÒ FARE lo smart working da casa senza creare traffico e inquinamento e senza intasare i trasporti pubblici. SI PUÒ FARE la didattica a distanza magari durante le allerte meteo o per chi ha qualsiasi altro problema di mobilità. SI PUÒ FARE andare a ritirare la pensione a scaglioni senza fare folle oceaniche agli uffici postali ogni mese o addirittura usare i bancomat. SI PUÒ FARE che il medico di base ti manda la ricetta tramite SMS o email senza dover prendere un giorno di ferie per andare a fare la fila allo studio medico. SI PUÒ FARE, a proposito di file, fare una fila ordinata senza nessuno che vuole fare il furbo e passare davanti. SI PUÒ elogiare il sistema sanitario nazionale senza offendere o peggio malmenare il medico al pronto soccorso perché abbiamo aspettato un’ora in più.  SI PUÒ FARE una telefonata ogni tanto a chi vogliamo bene per chiedere come sta invece del solito messaggino anche per gli auguri di compleanno o addirittura le condoglianze. E allora chissà quanto altro si può fare!

Il mio augurio è che come nell’arte coreutica sussistono sempre di più contaminazioni, così anche nella vita tutti possiamo arrivare a sentirci contaminati di resilienza e creatività. Contaminare, una parola assolutamente attuale, se ci pensi, e completamente innovativa al tempo stesso, che ha nella dinamica del contagio lo sprint del fare e la determinazione di andare oltre.

Se senti di aver bisogno di confrontarti o vorresti trattassimo altre tematiche simili, scrivici a info@iodanzo.com – Le tue domande verranno trattate in maniera anonima

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