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8 giorni di incontri, performance, spettacoli, congegni scenici, studi per la 15^ edizione di Teatri di Vetro, il festival che da 15 anni, in Italia, mette in scena il meglio delle arti sceniche contemporanee.

Dall’11 al 19 al Teatro India di Roma e al Teatro del Lido di Ostia, Oscillazioni, programma performance, elaborati scenici, opere, dispositivi, co-creazioni. 

“Anno dopo anno ho invitato gli artisti – e gli spettatori – a interrogare instancabilmente i processi di creazione, le necessità interne che la scena svela e nasconde. Dialoghi, sessioni di prove, confronti, elaborazioni di testi e tanto altro per tener vivo il cuore, il centro. Per riconoscere la radice comune della pratica della scena e del pensiero che la pensa. Un’immersione all’interno della complessità. Della scena e del nostro tempo. Anno dopo anno la complessità è stata abitata. Si è sollevata dalla pagina, dallo schema progettuale.” afferma Roberta Nicolai, direttrice del festival.

Questa 15^ edizione mostra gli spettacoli compiuti di cui il festival ha seguito i processi, le molteplici collaborazioni e co-creazioni – quasi un fil rouge di questa edizione – con cui l’individualità artistica si apre all’esterno da sé, si confronta con altri artisti e differenti contesti. Una mappatura complessa di varie forme di visualità da cui emerge l’eterogeneità dei percorsi visivi e il costante mutamento delle cornici. 

Trasmissioni, Composizioni, Elettrosuoni, Oscillazioni e la nuova sezione C.ENTRO sono ambienti, cornici. Ognuna di queste parti attiva pratiche specifiche implicando aspetti metodologici, artistici, tematici, relazionali e interconnettendoli tra di loro. Ma la meta resta Oscillazioni, la tappa finale che espone i processi in articolazioni plurali. È nelle pratiche di confronto tra curatela e artisti, nella possibilità data all’inatteso e nella condivisione di una condizione non statica ma oscillante di chi fa e di chi guarda che si creano le condizioni per accogliere la sfida della ricerca e mettere artisti e spettatori a contatto con quella vibrazione di vita che è la scena.

Le 4 sezioni di Teatri di Vetro

OSCILLAZIONI

Oscillazioni programma progetti che si articolano in dispositivi scenici, performance, elaborati scenici, co-creazioni, studi. La presenza di ogni artista è una costellazione di piani plurali generati dal dialogo e da pratiche condivise con la direzione artistica. 

Opera bianco nello spettacolo JUMP! affronta il problema del ritmo dell’uomo in dialogo con il ritmo del mondo. La danza diviene la risposta a una domanda implicita nell’ambiente che ci circonda: come continuare a camminare nonostante tutto stia crollando? Il dispositivo parallelo FIRST AND SECOND CLOWN + PHANTASMATA + THE PLAYHOUSE è lo spazio perché fonti sottese e incluse in Jump! si rendano visibili, emergano come altra materia in una videoinstallazione performativa. Così Bartolini/Baronio in JOSEFINE riscrivono per la scena Josefine la cantante, o il popolo dei topi di Franz Kafka mettendo al centro della narrazione il canto di Josefine, atto taumaturgico, che evoca un popolo che in un tempo di estasi e grazia dimentica sé stesso e si raccoglie attorno all’artista, alla gioia infantile del gioco. E in ATTENTI ALLA RAGAZZA CHE CORRE, una Wunderkammer visitabile a piccoli gruppi, svela l’archivio umano e sonoro di interviste, canzoni, cronache, eventi storici, traducendo poeticamente l’atto generativo dell’intuizione artistica.  NATURANS – da Auguste Rodin, ultimo capitolo della Trilogia di Alessandra Cristiani, con la musica di Ivan Macera, parte dalle figure femminili nel loro silenzio scultoreo. La nudità offerta nel suo segno ambiguo tra eros e pudore. Mentre DIARIO PERFORMATIVO_ PRATICHE DELLA TRILOGIA, costruito in collaborazione con i fotografi Samantha Marenzi e Alberto Canu, ripropone un’altra mappatura sensibile ed empirica fatta di impressioni, urgenze, disorientamenti, attrazioni all’interno di strategie di creazione tra i moti performativi e i processi di stampa fotografica.

Fabritia D’Intino con CANCAN parte dal ballo rivoluzionario ed erotico declinando i diversi aspetti del Can Can storico in una possibile lettura del presente e affermando una danza ipo-performativa che intende distanziarsi dal canone predominante. In WANNABE, in collaborazione con il musicista Federico Scettri, assume come immaginario di riferimento quello della tv, dei club e dei videoclip. Una normalità fatta di ripetizioni che ci seducono e ci influenzano e in cui il corpo femminile esiste prevalentemente in versione iper-sessualizzata. 

Garbuggino/Ventriglia/ Scarpellini in MOZART E SALIERI Puškin suite affrontano la verità di una relazione mimetica esemplare in cui l’invidia è solo l’altro nome dell’ammirazione: cosa provoca nel mondo e tra gli uomini di mondo l’irruzione del genio o della grazia? In SE SALISSIMO UN GRADINO primo studio della “Leggenda del grande inquisitore” da I fratelli Karamazov di Dostoevskij, in un piano sospeso tra il racconto e l’incarnazione drammatica, danno corpo al sentimento dell’eccedenza, del santo come del genio. 

DIE WELT IST SCHON di Giuseppe Vincent Giampino è un primo studio che esplora la ritmica e la musicalità del dire. Attraverso l’estrapolazione di tematiche da alcuni personaggi shakespeariani accomunati dalla loro diversificata relazione con il potere, ha luogo la scrittura performativa di un testo, che viene poi modificato metricamente per avvicinarsi alle possibilità armoniche della vocalità e della corporeità Riccardo Guratti con THE CASTLE mette in atto una costruzione live di una danza che affonda dentro la relazione dicotomica tra ciò che è visibile e invisibile, esposto e nascosto. Ispirato allo spazio dell’hortus conclusus e alle geometrie dei pavimenti dei palazzi rinascimentali, il coreografo invita il pubblico sul pavimento del giardino, nel salone di un castello temporaneo.  GIAMPINO GURATTI/DAS DING con THE RED THING inaugurano la loro prima scrittura a quattro mani e il duo da loro composto Das Ding. The red thing è una zona generativa, un terzo spazio di esplorazione e ricerca, dove gli interessi dei due coreografi prendono forma costituendo un oggetto di scambio, un bacino di possibilità creative a partire dai materiali residuali dei processi di lavoro individuali.

ELP di Paola Bianchi si articola in una pluralità di oggetti scenici. In OTHER OTHERNESS le indicazioni verbali delle posture vengono affidate alla giovane danzatrice Barbara Carulli. Abitata da cadute e risalite reiterate, l’azione coreografica è costruita su uno spazio asimmetrico, sghembo e instabile ispirato a La zattera della Medusa di Géricault.  In ASSIMILIA una danzatrice munita di auricolari esegue una coreografia sotto dettatura. Le indicazioni stringenti di una voce registrata modificano ininterrottamente la postura dell’interprete assoggettandola a una volontà esterna che, malgrado il proprio dominio, non può annullare del tutto le variazioni di tensione con cui la danzatrice agisce la coreografia. Ne deriva un conflitto vissuto intimamente nella scena, conflitto di cui siamo resi testimoni ma che a ben vedere ci riguarda in prima persona. L’installazione performativa NoPolis intende dare voce ai corpi della protesta, corpi che negano il concetto chiuso “stato-nazione” e per questo motivo criminalizzati. NoPolis si concentra sui suoni, sui movimenti e sui gesti incarnati nei corpi della rivolta.  B2B primo approdo è un dialogo coreografico proposto da Paola Bianchi a Simona Bertozzi e costruito attraverso l’invio e la ricezione di file audio contenenti la descrizione di posture del corpo. Le coreografe si sono trovate al Teatro India cinque giorni prima di esporre pubblicamente il risultato di questo primo approdo, di questo scambio alla pari in cui le parole danno spazio al corpo, in cui gli stati del corpo generati dall’ascolto di quelle parole vanno a creare una scrittura coreografica. 

LA PARTE MALEDETTA VIAGGIO AI CONFINI DEL TEATRO di Compagnia Teatro Akropolis è un ciclo di film-documentari diretti da Clemente Tafuri e David Beronio e prodotti da Teatro Akropolis e AkropolisLibri, dedicati ad alcuni protagonisti dell’arte e della cultura – Massimiliano Civica, Paola Bianchi, Carlo Sini – che, percorrendo strade spesso molto distanti tra loro, sono arrivati a mettere in crisi l’idea stessa di scena e di performatività. 

COMPOSIZIONI

Composizioni è lo spazio per la sperimentazione con la collettività in spazi teatrali e in quelli pubblici e urbani della città di Ostia Lido, in cui Lucia Guarino, con il progetto IN.COL.TO – PRATICHE DI BIODIVERSITÀ propone ad un gruppo di professionisti e cittadini una ricerca corporea sensibile alla percezione dei vuoti, attivando un ascolto del rapporto tra dentro e fuori, proprio e comune, in una dinamica di negoziazione continua tra i corpi e tra i corpi e l’ambiente. In BOOSTER dei tre coreografi Fabritia D’Intino, Giuseppe Vincent Giampino e Riccardo Guratti la con-posizione diviene perimetrare attraverso lo scambio di pratiche e la definizione dei modi e del linguaggio delle pratiche, una zona d’azione comune. Booster lo scorso anno è stato il progetto selezionato per la residenza condivisa al Teatro del Lido. 

C.ENTRO

C.ENTRO Cantiere di studi teatrali pratico-teorici, ha avuto avvio con il laboratorio di scrittura attiva FAME DI REALTÀ condotto on-line, da aprile a giugno, da Luciano Colavero con ventidue drammaturghi. Le giovani artiste selezionate, Sara Baldassarre, Arianna Di Stefano e Maria Irene Minelli – drammaturghe e attrici – hanno lavorato insieme durante una residenza condivisa a Tuscania (VT) dal 17 al 22 ottobre 2021, perfezionando la scrittura del singolo testo, indagando le risonanze tra temi, immaginari, costrutti scenici e misurando i testi con la scena. Questa prima fase si conclude con la presentazione in forma di studio di tre frammenti dei loro testi.

ELETTROSUONI

La sezione Ellettrosuoni, con la curatela artistica di Enea Tomei, si occupa di un particolare segmento artistico, che è la produzione di suoni elettronici ed elettroacustici all’interno di un’atmosfera drammaturgica visuale e verbale. Da alcuni anni denominata Elettr@ declina questo spazio a giovani musiciste e a opere nate da sensibilità femminile.

TEATRI DI VETRO, Festival delle arti sceniche contemporanee – direzione artistica Roberta Nicolai – giunge alla 15esima edizione grazie al sostegno di MIC, della Regione Lazio e in collaborazione con Teatro di RomaTeatro del Lido, Fondazione Carivit, ATCL Lazio, Comune di Tuscania.

OSCILLAZIONI, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020 – 2021 –2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.

In rete con PinDoc, TenDance Festival, Teatro Akropolis, Testimonianze ricerca azioni Festival.

In partenariato con Accademia Nazionale di Danza, AnticorpiXL, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Vera Stasi, Periferie Artistiche, TWAIN, La Lupa, 20 Chiavi Teatro, Tuscania Arte, NdN Network drammaturgia Nuova, I.DRA., CapoTrave/Kilowatt Festival, Campo Teatrale, Outis, Ateliersi, Quartieri dell’Arte Festival, Teatro della Tosse, TRAC, 369gradi, Chiasma, TIR Danza, Nexus, Theatron, Atacama, C&C Company, La Frangia, Giufà Libreria Caffè.

In media partnership con  Liminateatri, Teatro e Critica, Artribune, Radio Frammenti, Krapp’s Last Post, Yogurt

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LUOGHI

TEATRO INDIA

Lungotevere Vittorio Gassman, 1, Roma

TEATRO DEL LIDO

Via delle Sirene, 22, Lido di Ostia

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