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di Massimiliano Craus

Teatro Augusteo di Napoli palcoscenico della Mart Dance Company e di Marco Auggiero, coreografo ed autore di “Flow”, titolo al suo debutto editoriale. Un doppio lavoro che incorona l’uomo oltre l’artista Marco Auggiero, dopo anni di danza in giro per il mondo da ballerino, coreografo e direttore della sua creatura Mart Dance Company. Anche in questo caso, come nel solco della sua carriera pregressa, Marco Auggiero ama mescolare le sue esperienze personali e più intime a quelle professionali, creando una miscellanea già apprezzata in ogni dove. Fino a questo nuovo viaggio nei meandri della sua vità artistica ma soprattutto culturale. Del resto non è nuovo ad incursioni trasversali a tutte le arti e le esperienze, dalle arti marziali ell’hip hop, dal contemporaneo, al modern al balletto classico. Un viaggio trasversale presentato proprio al Teatro Augusteo con Francesco Milana, già primo ballerino del Teatro dell’Opera di Roma, il giornalista Christian Montagna, Vittorio del Re e Francesco Mele della DWS Model che lo hanno spinto e sospinto verso la meta con il prezioso contributo di Amazon. “Un mio caro amico (Arturo Capasso, ndr) scomparso prematuramente mi aveva invitato a scrivere un bel po’ di cose – ricorda al limite della commozione Marco Auggiero – soprattutto per dar luce a tutto lo sforzo fisico ed intellettuale che avevo sostenuto fin lì. Con lui avevo anche buttato qualche passaggio importante ma poi la sua scomparsa ha interrotto quel momento magico bruscamente. Oggi ho ripreso la forza e la serenità di uomo ed artista e ho potuto finalmente portare a compimento quella sua idea feconda con Flow.” E così al cospetto di un teatro gremito l’autore ha potuto raccontare il suo libro accanto a chi l’ha sostenuto nel suo viaggio, perché proprio la parola viaggio è stata molto ricorrente. A cominciare da quello a ritroso dalla danza contemporanea al balletto classico, passando per il modern. Un viaggio insolito raccontato nei dettagli attraverso gli otto capitoli scelti da Marco Auggiero per facilitare ulteriormente il compito del lettore. Che, in verità, avrà una bussola nell’introduzione di Martine Mattox, maestra di Auggiero così come ovviamente Matt, e nello stesso indice dei contenuti che rende godibilissima la lettura ad ogni tipologia di lettore. La particolarità di “Flow” sta proprio nell’essere un libro per tutti, come non accade spesso nell’editoria di danza rivolta frequentemente ad un pubblico con un bagaglio di conoscenze e prerequisiti significativi. E per diventare accattivante l’autore racconta di personaggi ed episodi come l’holder di Joan Peters che ha preteso il massimo dal giovanissimo Marco Auggiero sin dal suo arrivo negli Stati Uniti. E quanti holder ha dovuto seguire ed impartire nella sua vita artistica, fino a “Flow”, l’ennesimo di più! “Per me tutto il movimento nasce dal centro del corpo; l’addome, che è la parte centrale del nostro corpo, diventa motore del movimento, spinge il corpo a seguire la dinamica che scaturisce dalla naturale percezione del peso…La ricerca della tridimensionalità è la chiave della danza contemporanea: colonna vertebrale e arti non sono scollegati tra loro ma si cercano continuamente.” Ecco alcuni tratti di “Flow”, tecnica al servizio del palcoscenico e della vità di ciascun interprete. Del resto lo stesso Marco Auggiero si è formato dopo un lungo viaggio di formazione, conoscenze e competenze, tutto narrato nel suo “Flow”. Nel primo capitolo si narra infatti la storia vissuta in primissima persona proprio da New York al ritorno in Europa. Il secondo capitolo è invece una carrellata di esperienze e sperimentazioni coreografiche che si legano indissolubilmente al terzo capitolo dedicato a “Flow”, ovvero metodo, tecnica e linguaggio. Il quarto capitolo è centrato sui titoli “Nemesis”, “Human Waren”. “Arranca”, “Ovo” ed “Ecos”. Il quinto capitolo è una serie di considerazioni sulla danza in Italia, soprattutto su “quanta strada c’è ancora da fare” a parere di Marco Auggiero. Il sesto capitolo è invece un vademecum sui vantaggi della danza e su come scegliere l’accademia di danza ideale con alcuni suggerimenti. Il settimo e l’ottavo capitolo sono dedicati infine alle ultimissime creature di Marco Auggiero: il Mart Professional Program e l’Arenile Dance Festival.    

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