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Il Festival Internazionale Nuova Danza FIND, organizzato dall’associazione culturale ASMED e da MAYA Inc., giunge alla trentunesima edizione con un programma ricco di spettacoli orientato  alla pluralità di linguaggi, alla multimedialità e con uno sguardo attento alla proposta culturale estera.

FIND 31 continua a perseguire la sua mission, quella che la maestra Paola Leoni impresse in quel lontano 1979, quando introdusse l’arte della danza contemporanea in Sardegna: proiettare lo sguardo sul futuro, coltivare un pubblico giovane offrendo una sezione dedicata ai ragazzi e elaborare una riflessione attraverso la lente complice della nuova danza.

Il programma in cartellone presenta 12 spettacoli (5 in prima nazionale, 2 con musica dal vivo, per un totale di 50 artisti inscena) che con ironia, slanci drammatici e intensità interpretativa s’interrogano sulla fragile dimensione della contemporaneità e sull’individuo che cerca il suo posto in essa, in un traballante processo di costante lotta e rinnovamento.

Ad aprire la manifestazione sabato 26 ottobre al Teatro Massimo sarà la compagnia belga Charleroi Danses, che dopo aver calcato la scena di FIND nel 1996 e 1997, con gli spettacoli Ex Machina e Moving Target, entrambi diretti da Fréderic Flamand, torna in Sardegna con la prima nazionale Soleils, ultimo capolavoro del genio artistico Pierre Droulers, già stato a FIND nel 1997 con Les petites formes. Soleils ha debuttato in modo trionfale al Kunstenfestivaldesarts di Bruxelles e si configura in primo luogo come lavoro di ricerca e di esplorazione del movimento in rapporto alle sue articolazioni con l’elemento Luce. Diverse le fonti di ispirazione attinte da Droulers: i versi malinconici di Emily Dickinson e quelli incandescenti di Dylan Thomas, ancestrali riti pagani e vorticose danze brasiliane che creano sul palco un carnevale di luci, in cui i corpi dei 9 danzatori si trasformano in luce essi stessi. Venerdì 1 novembre, nuovamente al Teatro Massimo, sarà la volta della spagnola Compañía de Circo “eia”, con lo spettacolo Capas, in cui arti circensi e musica dal vivo si combinano armoniosamente con la danza. Al ritmo della batteria rock e di canti tradizionali, un armadio gigante e centrale si apre mostrando i suoi molteplici strati, carichi di poesia e di humor. Arte circense, sintesi di ironia, illusione, magia e poesia si mescola con il movimento per creare uno spettacolo esilarante e sorprendente.

Domenica 3 novembre al Teatro Minimax la compagnia madrilena 4 Gatos Baixochan porterà al festival un’altra prima nazionale: Paso Doble. Se la boxe fosse una danza, sarebbe il pasodoble, musica tradizionale spagnola danzata da una coppia, che accompagna le più importanti celebrazioni, in uno stile molto simile alla Marcia. Lo spettacolo trae ispirazione dal folklore spagnolo e dalla boxe e mette in scena un combattimento che è anche dialogo e confronto tra due danzatrici incredibili al limite delle loro capacità fisiche, in preda a un’altalena di stati emotivi.

Da sabato 9 novembre prende la parola la danza italiana, con spettacoli al Teatro Auditorium Comunale.

Dopo il successo dello scorso anno torneranno da Spoleto Caterina Genta e Marco Schiavoni, stavolta con una produzione di FIND, con lo spettacolo Las Rosas, un omaggio al grande poeta Federico García Lorca. Una performance di teatro-canzone resa in uno stile vicino al cabaret nordeuropeo, in cui musica, videografie e danza si intersecano in un mix inedito di linguaggi espressivi.

Domenica 10 novembre i riflettori si accenderanno su ASMED-Balletto di Sardegna e la compagnia ADARTE che debutteranno con la coproduzione Elsa, dedicata alla grande stilista italiana Elsa Schiaparelli che rivoluzionò la storia della moda e del costume nella Parigi degli anni ’30. Lo spettacolo mostrerà al pubblico il rapporto di complicità che negli anni si è instaurato tra la danza, la moda e le arti figurative e sarà preceduto da un breve incontro con un noto critico di danza e giornalista.

Venerdì 15 novembre sarà dedicato uno spazio speciale all’arte teatrale con l’opera Lo scambio che il Teatro Barbaro porterà in prima nazionale. Doloroso racconto di una donna, interpretata da Maria Loi, che dopo anni di rimozioni, si ritrova inaspettatamente a fare i conti con il pesante fardello della sua traumatica infanzia. Sabato 16 novembre Aton Dino Verga Danza, dopo il successo di pubblico dello scorso anno, tornerà sul palco di FIND con Kisetsu No Iro, nuova produzione realizzata in forma multidisciplinare sulle musiche di Tiziano Bedetti; un vero e proprio momento di incontro privilegiato tra diverse espressioni artistiche: la musica, la danza eccezionale dei performers, la poesia e la videoarte.

Domenica 17 novembre andrà in scena la Compagnia Francesca Selva, nuova produzione della coreografa toscana, che affronta con una performance energica e accattivante il senso di amarezza derivato dalla caduta degli ideali e dai sogni irrealizzati. Domenica 24 novembre la compagnia milanese Sanpapiè presenterà Io sono figlio, pièce per tre danzatori che affronta interrogativi esistenziali in un mix inebriante e onirico di danza, musica e parole. Nel tentativo di comprendere il loro diritto di nascita, gli artisti si chiedono chi siamo e da dove veniamo. Sabato 30 novembre, Zappalà Danza andrà in scena con uno spettacolo carico di intensità emotiva, Naufragio con spettatore, un lavoro sull’attualissimo tema dell’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante. Molto suggestiva la voce del soprano, in una performance canora dal vivo, e il richiamo ad alcuni capolavori dell’arte pittorica e musicale.

Domenica 1 dicembre Versilia Danza presenta il solo di Angela Torriani Evangelista, Nel tempo di questo infinito minimo, una rilettura in chiave danzata delle opere dello scrittore toscano Antonio Tabucchi. In chiusura del festival, domenica 8 dicembre, la compagnia sassarese Estemporada presenta in prima nazionale Lo stato della materia. Una celebrazione della materia corporea che prende forma e diventa un gioco in cui il movimento, grazie alla forza, si espande creando molecole. Queste, attraverso l’energia diventano azione e danza. Anche quest’anno saranno numerose le attività collaterali che faranno da cornice agli spettacoli. Gli artisti delle compagnie ospiti terranno delle master class e dei laboratori in cui presenteranno le loro tecniche e processi creativi ai giovani studenti di danza. Opportunità di alta formazione unica e imperdibile.

 

FIND rinnova inoltre il suo interesse per i piccoli spettatori e le loro famiglie, proponendosi di avvicinare il pubblico delle nuove generazioni alla cultura della danza. La rassegna principale sarà infatti anticipata dalla mini rassegna del FIND Ragazzi, sei spettacoli di danza seguiti da un incontro creativo con i danzatori, rivolta alle scuole e ai giovanissimi.

Grande novità di quest’anno il festival/contest di video danza BREAKING 8, un concorso che mette a confronto i talenti creativi della danza e della macchina da presa di tutto il mondo, le cui opere circuiteranno presso i festival internazionali partners del progetto: AGITE y SIRVA (Puebla, Messico), CINEDANS (Amsterdam, Paesi Bassi), LOIKKA (Helsinky, Finlandia), DVDanza (L’Avana, Cuba), IMAGEN EN MOVIMIENTO (Bogota, Colombia), DANZA 1000 (Madrid, Spagna). Una giuria formata da quattro esperti di danza, cinema e videoarte si pronuncerà per decretare i video migliori. Il concorso sarà presentato il 3 novembre alle 19,30  presso il Teatro Minimax. I video in concorso saranno proiettati a partire dalle 20 ogni serata di spettacolo nei foyer dei teatri ospitanti.

 

FIND 31  – Programma Spettacoli

 

Sabato 26 ottobre ore 21 TEATRO MASSIMO Charleroi Danses (Belgio) “Soleils”

 

Venerdì 1 novembre ore 21 TEATRO MASSIMO Compagnia di Circo Eia (Spagna) “Capas”

 

Domenica 3 novembre ore 21 TEATRO MINIMAX (TEATRO MASSIMO) 4GatosBaixochan (Spagna) “Paso Doble”

 

Sabato 9 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Caterina Genta e Marco Schiavoni (Umbria-Sardegna) “Las Rosas”

 

Domenica 10 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Asmed-Balletto di Sardegna / AdArte (Sardegna-Toscana) “Elsa”

 

Venerdì 15 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Teatro Barbaro (Sardegna) “Lo Scambio”

 

Sabato 16 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Aton Dino Verga Danza (Campania) “Kisetsu no Iro”

 

Domenica 17 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Francesca Selva (Toscana) “Bitter Orange”

 

Domenica 24 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Sanpapié (Lombardia) “Io Sono Figlio”

 

Sabato 30 novembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Zappalà Danza (Sicilia) “Naufragio con Spettatore”

 

Domenica 1 dicembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Versiliadanza (Toscana) “Nel tempo di questo infinito minimo”

 

Domenica 8 dicembre ore 21 TEATRO AUDITORIUM COMUNALE Danza Estemporada (Sardegna) “Lo Stato delle Materia”

 

UFFICIO STAMPA FIND31

369GRADI centro diffusione cultura contemporanea

Benedetta Boggio 3332062996 benedetta.bo@gmail.com

 

I biglietti (da 14 a 5 Euro) sono in vendita al Box Office in Via Regina Margherita 43

INFO: 070/8568719

www.festivalnuovadanza.itinfo@festivalnuovadanza.it

 

 

SCHEDE DEGLI SPETTACOLI

 

Sabato 26 ottobre – ore 21 – Teatro Massimo

CHARLEROI DANSES (Belgio) – PRIMA ITALIANA

“SOLEILS”

Spettacolo per nove danzatori

Creato da Pierre Droulers

In collaborazione con i danzatori

Danzatori: Louis Combeaud / Yoann Boyer, Malika Djardi, Stanislav Dobak, Youness

Khoukhou, Renan Martins, Benjamin Pohlig, Peter Savel, Jonathan Schatz, Katrien

Vandergooten

Collaborazione artistica: Yuji Oshima

Musica originale: Beth Gibbons, Eric Thielemans

Lighting design: Pierre Droulers, Marc Lhommel

Costumi: Jean-Paul Lespagnard

Scena: Chevalier-Masson

Assistente artistico e suono: Arnaud Meuleman

Assistente alla coreografia: Michele Yang

Coordinatore tecnico: Marc Lhommel

Tecnici di consolle luci: Alice Dussart, Philippe Fortaine

Tecnico di consolle suono: Benoît Pelé

Stage manager: Aurore Labrosse

Costruzione: Maurizio Pipitone

Produzione: Charleroi Danses, Centre chorégraphique de la Fédération Wallonie-Bruxelles

Coproduzione: Kunstenfestivaldesarts / Festival de Marseille / Next Festival Thank’s to Jean-

Biche, Benoît Caussé, Sylvie Mélis, Wagner Schwartz

 

Grande ritorno della compagnia Charleroi Danses, che fu ospite del Festival FIND nel 1996 e nel 1997 con le due creazioni di Fréderic Flamand “Ex Machina” (all’Anfiteatro Romano) e “Moving Target (al Teatro Lirico). La compagnia è ora diretta da Pierre Drouler, che a sua volta presentò al festival nel 1997 lo spettacolo “Les petites formes”. Pierre Droulers è una delle figure più importanti della danza belga. Nato nel 1951, si forma con Grotowski e Robert Wilson e si interessa al lavoro di Steve Paxton e del Judson Dance Theatre. Lontano dalle mode e dallo “spettacolare” fine a stesso, il coreografo ha imposto un suo stile proprio. Compone i suoi lavori seguendo una logica prima di tutto sensoriale e tratta corpi, movimento, oggetti, suoni, luci e spazio come materiale da plasmare. Le sue creazioni si evolvono abbandonando la teatralità dei suoi primi spettacoli, tra cui un dittico dedicato a Finnegans Wake di James Joyce, a

favore della forma astratta.

Nella sua nuova creazione “Soleils”, la protagonista è la luce: la luce fino all’incandescenza dell’astro solare, ma anche quella che aspetta nell’oscurità; la luce che si diffrange nelle materie ma anche quella che irradia i corpi. Rivisita l’energia bruciante dei rituali e delle sfilate carnevalesche. Situato in uno spazio scenico di una bellezza soggiogante, “Soleils” riafferma il fuoco della vita.

Tra abbagliamento e totale oscurità, qual è la differenza? Entrambi rendono ciechi, ma tra questi estremi le sfumature sono infinite. In “Soleils” nove danzatori tentano di vivere in uno spazio soggetto a eclissi. Tra tensione e sospensioni, i movimenti che attraversano la scena hanno il sorprendente effetto di produrre luce, a volte letteralmente. La luce condivide con l’agitazione dei corpi la stessa capacità di inventare lo spazio, di dargli forma. Questo ci riporta anche a riti pagani immaginari, in cui i ballerini indossano maschere d’oro che rievocano alcune incisioni rinascimentali. Uno spettacolo vibrante di una strana densità, soprattutto quando la luce scarsa evoca una candela che sta per spegnersi o quando, al contrario, le ombre si fanno più nette sotto un’illuminazione violenta. Un lavoro in cui passano anche le ombre invisibili dei poeti Emily Dickinson e Dylan Thomas.

 

 

C’è una certa inclinazione di luce,

i pomeriggi d’inverno

che opprime, come il peso

di musiche di cattedrale.

Una ferita celeste, ci apporta;

non ne troviamo cicatrice,

ma una interna differenza,

dove stanno i significati.

Nessuno può insegnarla altrui

è il sigillo la disperazione

un’imperiale afflizione

inviataci dall’aria.

Quando viene, il paesaggio ascolta

le ombre trattengono il fiato;

quando va, è come la distanza

nell’aspetto della morte.

Emily Dickinson

 

 

Non andartene docile in quella buona notte,

I vecchi dovrebbero bruciare e delirare al serrarsi del giorno;

Infuria, infuria, contro il morire della luce.

Benché i saggi conoscano alla fine che la tenebra è giusta

Perchè dalle loro parole non diramarono fulmini

Non se ne vanno docili in quella buona notte,

I probi, con l’ultima onda, gridando quanto splendide

Le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,

S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.

Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,

Troppo tardi imparando d’averne afflitto il cammino,

Non se ne vanno docili in quella buona notte.

Gli austeri, prossimi alla morte, con cieca vista accorgendosi

Che occhi spenti potevano brillare come meteore e gioire,

S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.

E tu, padre mio, là sulla triste altura maledicimi,

Benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose, te ne prego.

Non andartene docile in quella buona notte.

Infuriati, infuriati contro il morire della luce.

Dylan Thomas

 

Queste due poesie sono emblematiche. Emily Dickinson trova nella dissoluzione e nell’estinzione una maggiore chiarezza. Per lei, più la luce della candela diventa fioca, meglio si riesce a vedere, come quando sussurriamo per farci capire meglio da chi ci ascolta. In Dylan Thomas, invece, ci sono la smania di vivere, il rifiuto della morte e dell’estinzione.

Lo spettacolo trae ispirazione dalle due poesie e dal fascino che da bambino le ombre e le lanterne magiche esercitavano sul coreografo, ma anche dalla questione filosofica del mito della caverna. Chi siamo? Siamo luci? Apparizioni? Riflessi? Goethe disse “la chiarezza è una giusta distribuzione tra luce e ombra”. In questo spettacolo è il movimento a creare la luce, ma anche l’ombra e il buio giocano un ruolo molto importante. Nel buio, la luce è sempre in attesa, in sospensione. Qui si esplorano tecnicamente tutte le possibilità della luce. E’ un tuffo nel mondo dell’apparenza e dell’apparizione.

In questo lavoro sono la dissoluzione, la sparizione e l’estinzione della luce ad interessare il coreografo. Gli spettatori, immersi nell’oscurità, “sentono” i corpi al buio, in movimento piuttosto che percepirli. Una luce manipolata, flebile, illumina la scena. Solo per un breve istante, prima che l’oscurità si riprenda i suoi diritti. Questi bassi regimi luminosi forzano l’ascolto. La scena, allestita quasi come una sala prove, è più vicina all’estetica del lavoro che alla rappresentazione. Quando viene illuminata, i danzatori, come sotto pressione, sembrano prendere coscienza della nuova dimensione e dell’ambiente. Lo esplorano e, allo stesso tempo, si incontrano, si incrociano, si scontrano, interagiscono alla vista di tutto.

E’ molto raro che Pierre Droulers lavori con un gruppo numeroso di danzatori, la sua ultima opera con più danzatori risale al 1998. Secondo il coreografo la folla, la moltitudine “permette di cambiare le maschere, le attitudini. La qualità del gruppo corrisponde all’identità dell’individuo?”, una domanda che funziona come una riconciliazione con la luce, personaggio principale di questo lavoro, “vero e proprio tuffo nel mondo dell’apparenza e dell’apparizione”.

“Nel nostro sistema di sovraccarico di informazioni e di reti, per arrivare ad una persona bisogna cercare i gruppi a cui appartiene. La gente desidera associarsi sempre di più ai gruppi”, dice il coreografo, “Per i danzatori è piacevole sentire l’unisono, sentire che sono dentro un corpo che si muove e che proclama il suo piacere. E’ un qualcosa di simile all’estasi, alla necessità di uscire da se.”

Uscire da se stessi è la condizione necessaria per esplorare meglio il mondo che ci circonda.

Interessante, inoltre, lo spunto fornito dal Bunraku, teatro giapponese della marionette, da cui

Droulers attinge per studiare l’origine del movimento.

Il coreografo ha inoltre intravisto spunti accattivanti nel corso del recente viaggio della compagnia in Brasile, da cui è nata l’idea di ricreare l’immagine di corpi che, con dirompente energia e sensualità, si muovono all’unisono per esprimere la gioia, il divertimento e la libertà della danza: fonte di puro piacere. Complice la scelta di costumi variopinti e luccicanti, disegnati appositamente per inserire nella nuova coreografia un carnevale di luci.

 

Venerdì 1 novembre – ore 21 – Teatro Massimo

COMPAGNIA DI CIRCO EIA – (Spagna)

“Capas”

Idea originale: Compagnia di Circo “eia”

Regia: Compagnia di Circo “eia” e Jordi Aspa, con lo sguardo complice di Luke Wilson

Interpreti: Francesca Lissia, Armando Rabanera Muro, Celso Pereira Arizaga, Fabrizio

Giannini, Cristiano Della Monica.

Aiuto alla composizione scenica: Roberto Magro

Musica originale: Cristiano Della Monica, Massimiliano Sacchi, Le Ficufresche

Coreografia: Michelle Man

Disegno luci: Sarah Sankey

Scenografia: Jaume Serrat, Laboratori de Creaciò

Costumi: Fanny Fredouelle, Rosa Crehuet, Olga Arizaga

 

Piccole liti e giochi a nascondino, Capas ci trasporta in un luogo conviviale e familiare, fatto di incontri calorosi e festosi. Le arti circensi si fondono con la musica dal vivo e la danza in questo spettacolo pieno di poesia e di humor, al ritmo della batteria rock e di canti tradizionali, un armadio gigante e centrale si apre mostrando i suoi molteplici strati.

La musica o il movimento danno la tonalità, lavorate alternativamente con energia, dolcezza e autoironia. Gli artisti esplorano la verità dei ritmi e il potenziale espressivo del gesto tecnico. Mano a mano, equilibri, salti mortali e piramidi umane in movimento; i portés acrobatici si declinano a tutte queste possibilità per esplorare gli strati della personalità e della società, mentre offrono varie chiavi di lettura dello spettacolo.

Un pallone da calcio, una corda da skipping, lenzuola bianche o le viscere dell’armadio, sono solo alcuni degli elementi che servono come pretesto e fulcro dell’azione scenica e acrobatica. La Compagnia di Circo “eia” nasce a Barcellona nel 2010. Francesca Lissia, Armando Rabanera, Fabrizio Giannini e Celso Pereira iniziano la formazione circense alla Scuola di Circo di Madrid (Carampa). Da qui Celso e Francesca continuano la formazione all’Universitá di Circo e Danza di Stoccolma, mentre Fabrizio e Armando creano la compagnia “Circo della Sombra”. I 4 acrobati si riuniscono nel 2010, insieme a Cristiano Della Monica, musicista e compositore, per creare Capas, uno spettacolo di circo contemporaneo ispirato alle tradizioni di ospitalitá dei luoghi di origine dei componenti della compagnia.

 

 

Domenica 3 novembre – ore 21 – Teatro Minimax

4GATOSBAIXOCHAN (Spagna)

“Paso Doble”

Ideo originale: Milagros Galiano

Coreografia, direzione e danza: Milagros Galiano, Irene Sequeiros

Disegno luci e costumi: 4GatosBaixochan

 

La compagnia 4GatosBaixochan (fondata a Madrid 2009) è costituita Milagros Galiano e Irene Sequeiros, che hanno un’esperienza ventennale sia come danzatrici sia come coreografe e insegnanti.

Milagros inizia la sua carriera nella ginnastica ritmica, arrivando ad alti livelli di competizione . Si laurea in scienze motorie all’Università di Madrid e in danza classica presso il Conservatorio Reale di Den Haag all’Aia. Irene si laurea in danza classica e in pedagogia della danza al Coservatorio Reale di Madrid.

La compagnia 4GatosBaixochan è caratterizzata da un lavoro molto fisico e teatrale, senza trascurare però il lato emozionale e l’ironia. Se la boxe fosse una danza, sarebbe il pasodoble (musica tradizionale spagnola, che accompagna le più importanti celebrazioni, di uno stile molto simile alla Marcia, e danzata da una coppia). “Pasodoble” è uno spettacolo di danza di una forte carica ironica che trae ispirazione dal folklore spagnolo e dalla boxe. E’ un’analisi di questo sport diffuso in tutto il mondo e una reinterpretazione con la prospettiva della cultura locale e tradizionale. “Pasodoble” viaggia dalle eccentricità dei pugili fino al loro lato più umano. Ma racconta soprattutto di due danzatrici al limite delle loro capacità fisiche, con ironia, risate, passione, colore, confusione, interesse, insicurezza e sorpresa.

 

 

Sabato 9 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

CATERINA GENTA E MARCO SCHIAVONI – (Umbria-Sardegna)

“Las Rosas”

Progetto di: Caterina Genta e Marco Schiavoni

Voce, canto, elaborazione dei testi, danza: Caterina Genta

Pianoforte e chitarre, videografie: Marco Schiavoni

Produzione: FIND – Festival Internazionale Nuova Danza

 

Spettacolo di teatro-canzone in uno stile vicino al cabaret nordeuropeo: musica, videografie e danza si intersecano per trasmettere le emozioni intense e vibranti della poesia di Federico García Lorca. Poesie cantate, narrate e danzate che diventano immagini. Due interpreti eclettici, un grande schermo, petali rossi sul palcoscenico.

Caterina Genta e Marco Schiavoni sono due eclettici artisti che operano nell’ambito dell’arte performativa, contaminando i diversi linguaggi del teatro, della danza, della musica e dell’arte visiva. Caterina Genta si è formata come danzatrice solista e coreografa in Germania alla scuola di Pina Bausch ed in seguito ha approfondito l’uso della voce come attrice e cantante.

Marco Schiavoni è compositore, produttore musicale e videografo, autore di oltre ottocento musiche di scena, alcune delle quali nel repertorio di teatri lirici e delle compagnie di danza più attive in Italia. Collaborano dal 2006 e hanno prodotto, creato e distribuito le proprie opere come artisti indipendenti. Dal 2011 dirigono il Balletto di Spoleto.

 

 

 

 

Domenica 10 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

ASMED Balletto di Sardegna / ADARTE – (Sardegna-Toscana)

“Elsa” – PRIMA NAZIONALE

Ideazione, coreografia e regia: Francesca Lettieri, Paola Vezzosi

Musica: AA.VV.

Luci: Pierpaolo Frigau

Costumi: Alessandra Mura

Interpreti: Luca Campanella, Gloria Dorliguzzo, Francesca Lettieri, Ulisse Romanò,

Paola Vezzosi

Co-Produzione ASMED-ADARTE, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività

Culturali, della Regione Autonoma della Sardegna e della Regione Toscana

 

 

A più di dieci anni dallo spettacolo ispirato a Frida Kahlo, Francesca Lettieri e Paola Vezzosi si confrontano con un’altra importante figura femminile, stavolta italiana, che nella Parigi degli anni ’30 rivoluzionò col suo anticonformismo la storia della moda e del costume, contrapponendosi nelle scelte di stili e di colori a Coco Chanel: Elsa Schiaparelli. Aristocratica di origini, la stilista italiana intravedeva nella moda un mezzo artistico per esprimere le sue idee originali e stravaganti, precorrendo i tempi e creando delle collezioni audaci e fantasiose per donne indipendenti e sicure di sé, finalmente libere dalle costrizioni sociali. Imprenditrice di se stessa, la Schiaparelli aprì la sua boutique nella Parigi del tempo, in seguito anche a Londra, cogliendo appieno le ispirazioni conferitele dall’arte cubista e surrealista e dalle frequentazioni con grandi maestri del calibro di Jean Cocteau e Salvador Dalì.

Ribaltando completamente le idee consolidate sul vestire, Elsa inventò impermeabili da sera, la cerniera lampo, abiti in vetro, fulminò la società per bene con il rosa shocking e con l’uso di accessori bizzarri. Tra le sue innovazioni: l’idea di sviluppare il commercio producendo abiti in serie, spettacolarizzare le sfilate e sviluppare collezioni intorno a un unico tema; la scelta pioneristica di materiali come il tweed, il tessuto goffrato e l’uso di fibre artificiali; i famosi maglioni-tatuaggio e i “pullover raggi X”, che disegnavano la struttura dello scheletro umano. Lo spettacolo renderà omaggio a questa grande donna, maestra di provocazione e ricercata raffinatezza, mostrando al pubblico il rapporto di complicità che negli anni si è instaurato tra la danza, la moda e le arti figurative.

Nei due quadri in cui la coreografia è suddivisa, Francesca Lettieri e Paola Vezzosi metteranno ciascuna in risalto le loro abilità, accompagnate da musiche d’epoca.

“Un vestito non può semplicemente stare appeso alla parete come un quadro o rimanere intatto e vivere a lungo ben protetto come un libro. Un vestito vive solo se lo si indossa e, appena ciò accade, un’altra personalità si sostituisce e lo anima -o almeno ci prova- lo esalta, lo distrugge o lo trasforma in un canto di bellezza” (Elsa Schiaparelli).

 

 

Venerdì 15 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

TEATRO BARBARO – (Sardegna)

“Lo scambio” – PRIMA NAZIONALE

Scritto e diretto da: Senio G.B. Dattena

Con: Maria Loi

Costumi: Rosa Pinna

 

Doloroso racconto di una donna che dopo anni di rimozioni, si ritrova inaspettatamente a fare i conti con il pesante fardello della sua infanzia. Quasi folle, vive una vita di solitudine e di emarginazione. Grazie a misteriose presenze, l’infanzia e la prima adolescenza dolorosamente rimosse, riemergono con crudele semplicità.

Tornano così alla memoria enormi buchi neri. Esiliata dal contesto sociale, perseguitata da un passato angoscioso e da esso eternamente in fuga, un giorno, in quella che fu la sua stazione, importante snodo della sua esistenza, incontra misteriosi individui. Incontri che si ripeteranno sera dopo sera fino a quando, senza volerlo, ricorda …. e racconta. Con la lievità della bambina prima e con la rabbia dell’adolescente poi, la donna rivive i momenti drammatici e tragici che l’hanno profondamente segnata.

Una storia di vita interrotta che tenta faticosamente di rimettersi in cammino.

 

Sabato 16 novembre – ore 21– Teatro Auditorium Comunale

ATON DINO VERGA DANZA – (Campania)

“Kisetsu no Iro”

Coreografia: Dino Verga

Musiche originali: Tiziano Bedetti

Interpreti: Stefania Brugnolini, Veronica Cionni, Luca Della Corte, Anna Marinelli,

Antonella Pugliese, Luca Russo, Dino Verga

 

“Kisetsu No Iro” è stato presentato a Praga in agosto per il Festival Pro Art. Lo spettacolo, realizzato in forma multidisciplinare, costituisce un momento di incontro privilegiato tra diverse espressioni artistiche: la musica, la danza, la poesia, la videoarte. La musica originale, densa di riferimenti alla cultura giapponese, è stata rimaneggiata e remixata da Dino Verga, conferendole un’atmosfera di astrazione. Le atmosfere rituali del Giappone e del lontano Oriente sono così continuamente evocate senza mai seguire una traccia oleografica. Esse si confrontano e si contrappongono altresì alla percezione delle stagioni da un punto di vista peculiarmente Occidentale. L’origine del lavoro nasce dalla lettura di antichi haikai giapponesi sul tema delle stagioni. L’haiku è un brevissimo componimento poetico giapponese in versi flessibili, ricco di significati sottointesi che lasciano una libera interpretazione.

L’idea dell’opera nasce dal desiderio di trasporre in musica e in danza il tema delle stagioni come metafora della vita e delle umane vicissitudini: primavera (fanciullezza), estate (adolescenza), autunno (maturità) ed inverno (vecchiaia).

Il percorso creativo è stato suggerito da un progressivo avvicinamento al mondo, alla cultura e ai valori spirituali dell’Oriente. Un rapporto tra pieni e vuoti, spazi e silenzi improvvisi e coloratissimi tableau vivents che la fantasia del coreografo e del regista dovranno avere cura di inquadrare reinterpretando la gestualità e ritualità della tradizione orientale (tai chi, meditazione etc.).

Alcune citazioni di melodie tradizionali impreziosiscono l’opera, come Sakura (Fiori di ciliegio) già inserita da Puccini in Madama Butterfly. La volontà di unire oriente ed occidente si esprime anche nella scelta dell’orchestrazione, includendo alcuni strumenti tradizionali a percussione giapponesi quali i taiko, i gong, il naruko, i temple blocks e le sonorità del koto e dello shamisen.

La regia e coreografia è firmata dal maestro Dino Verga, erede della scuola americana del coreografo Merce Cunningham, la musica è di Tiziano Bedetti.

 

 

Domenica 17 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

COMPAGNIA FRANCESCA SELVA (Toscana)

“Bitter Orange”

Coreografia: Francesca Selva

Soggetto e messa in scena: Marcello Valassina

Interpreti: Silvia Bastianelli, Sara Mancini, Melania Pellegrino, Andrea Rampazzo,

Francesco Russo

Muische: autori vari

Co-produzione: Con.Cor.D.A.

Compagnia sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione

Toscana

 

“Bitter Orange” vede la realizzazione della seconda fase produttiva del progetto “Dance Juice”, con i danzatori appartenenti al nucleo stabile della Compagnia. La nuova produzione di Francesca Selva rappresenta nei movimenti fluidi e sensuali degli artisti la tensione esistenziale propria della contemporaneità, assecondandone i ritmi imprevedibili, le aspettative frustrate, le dinamiche travolgenti e il bisogno compulsivo di continuare a sognare. Al centro della scena i danzatori interpretano il senso di vertigine e di smarrimento derivato dalla perdita degli ideali. Riprese e abbandoni, caduta e redenzione, amarezza e gioia esasperata fanno da contrasto alle note di nero e arancio di cui si colora il palco, veste soffusa di una performance energica ed emotivamente coinvolgente.

Prevale quel senso di frizzante amarezza che ci rende belli nella nostra fragilità davanti ai cambiamenti della vita, e che vede spesso allontanare l’agognata meta.

 

Capita a volte di credersi forti.

Capita a volte di sentirsi immortali.

Capita a volte di poter volare.

Capita a volte di sentirsi meno soli.

Ci riesci quando sogni,

ci riesci quando pensi di ritrovare il tuo passato,

quando ti ritrovi bambino o innamorato,

se risenti il profumo della borsa di tua madre

o il sapore di un bacio rubato.

L’illusione allora ci salva e ci rende felici.

Ma a tratti scompare, a tratti cade

e non ci si riesce ad alzare.

E allora vivi.

 

 

Domenica 24 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

SANPAPIE’ – (Lombardia)

“Io sono figlio”

Coreografie: Lara Guidetti

Drammaturgia e testi: Marco Di Stefano

Musiche: Marcello Gori

Interpreti: Lara Guidetti, Francesco Pacelli, Federico Melca

Costumi e Scenografie: Giulia Bonaldi

Regia: Lara Guidetti, Marco Di Stefano

Un grazie speciale ad Arianna, Martino e Nina

Una produzione Sanpapié in collaborazione con DanceHaus Susanna Beltrami Milano.

Lo spettacolo fa parte di Europa Inestable, progetto finanziato dalla Commissione Europea

– EACEA nell’ambito del progetto Cultura 2007-2013.

 

“Io sono orfano perché decido di esserlo.”

In un mix inebriante e onirico di danza, musica e parole, “Io sono figlio” è un viaggio attraverso le immagini del mondo contemporaneo italiano per esplorare alcune delle domande esistenziali che accompagnano la società di oggi. Tre danzatori giocano con diverse qualità di movimento tra ironia, intensa fisicità e leggerezza.

Nel tentativo di comprendere il loro diritto di nascita, si chiedono chi siamo e da dove veniamo. Lo spettacolo prosegue la ricerca della compagnia sul tema dell’identità contemporanea ed è inserito nell’ambito di “Europa Inestable”, progetto sull’identità europea che unisce compagnie e teatri da Spagna, Italia, Germania e Portogallo per confrontarsi su cosa sta diventando l’uomo – o meglio il cittadino – europeo.

Lo spettacolo ha debuttato presso “Il Giardino delle Esperidi Festival”, e in seguito è stato presentato a Mittelfest – Cividale del Friuli, Dance Base – Edimburgo, in Spagna e in Germania.

 

Sabato 30 novembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

COMPAGNIA ZAPPALA’ DANZA – (Sicilia)

“Naufragio con spettatore”

dedicato a Sergio

Coreografia e regia: Roberto Zappalà

Musica eseguita dal vivo: J. S. Bach (preludi e fughe dal Clavicembalo ben temperato), C. Gounod

Drammaturgia: Nello Calabrò, Roberto Zappalà

Danzatori: Roberto Provenzano, Fernando Roldan Ferrer

Al pianoforte: Luca Ballerini

Soprano: Marianna Cappellani

Scene e luci: Roberto Zappalà

Costumi: Debora Privitera

Responsabile tecnico: Sammy Torrisi

Produzione e tour manager: Maria Inguscio

Una coproduzione Compagnia Zappalà Danza – Scenario Pubblico Performing Arts

in collaborazione con Teatro Stabile di Catania, ArtEZ Arnhem (NL), Uva Grapes Catania

Contemporary Dance Festival, AME Associazione Musicale Etnea

 

Fondata a Catania nel 1989 da Roberto Zappala’, e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dalla Regione Siciliana, la Compagnia Zappalà Danza è considerata oggi dalla critica europea una delle più interessanti realtà della danza contemporanea italiana. Le produzioni della compagnia sono state ospitate in tutta Europa, in Medioriente, Centro e Sud America, Sudafrica.

Dal 2002 la Compagnia Zappalà Danza è residente a Catania presso Scenario Pubblico International Choreographic Centre Sicily, una struttura pensata per la danza contemporanea, che ha consentito alla compagnia ed al coreografo di ampliare ed approfondire il lavoro di ricerca coreografica e di radicarsi sul

territorio con un’attività non solo di produzione ma anche di formazione tramite l’avviamento di MoDem / Codici Gestuali Compagnia Zappalà Danza, una struttura che promuove la diffusione del linguaggio della compagnia.

“Naufragio con spettatore” è la prima tappa di Odisseo, un lavoro sull’emigrazione/immigrazione e sul rapporto che noi bianchi/occidentali abbiamo nei confronti del popolo migrante. Partendo dall’idea del naufragio si è approdati a concetti quali viaggio, fame/sete, morte/salvezza, assenza di spazio, oltre a riferimenti a Ulisse in quanto naufrago e unico sopravvissuto nell’isola di Alcinoo. E’ stato d’obbligo trattare la cronaca, con i continui attraversamenti dei migranti e i conseguenti e tragici naufragi; da quello di Portopalo (14 dicembre 1996, il più grande naufragio della storia del mediterraneo dopo la seconda guerra mondiale) a quello del marzo 2009, con tre imbarcazioni con più di 350 migranti affondati al largo della Libia.

Spunti emotivi e riflessioni sono stati tratti anche dall’opera pittorica di Théodore Gericault “La zattera della medusa” e dal saggio “Naufragio con spettatore” di Hans Blumenberg, opera che offre, in cento pagine di analisi letterario-filosofiche, la storia di una metafora contrale nella civiltà dell’Occidente, quella appunto del “naufragio con spettatore” in cui si riflette l’atteggiamento dell’uomo dinanzi alla vita e alla storia: il bisogno di sicurezza e il gusto del rischio, l’estraneità e il coinvolgimento, la contemplazione e l’azione.

 

Domenica 1 dicembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

VERSILIA DANZA – (Toscana)

“Nel tempo di questo infinito minimo”

Ideazione, coreografia ed interpretazione: Angela Torriani Evangelisti

Testi: Antonio Tabucchi

Costumi: Antonio Musa

Disegno luci: Andrea Margarolo

Contributi sonori: Leonardo Filastò

Una produzione Versiliadanza, Teatro Cantiere Florida/ Elsinor Teatro Stabile

d’Innovazione con il sostegno di Regione Toscana, Ministero per i Beni e le Attività

Culturali/MIBAC.

 

Versiliadanza per anni ha lavorato sull’opera di Antonio Tabucchi, prima fonte di ispirazione del lavoro di Angela Torriani Evangelisti. L’autrice dal marzo 2012 procede a tappe con altri artisti, fra cui Gianluigi Tosto, nella rilettura dello scrittore toscano con vari momenti dedicati ai temi principali della sua scrittura come il viaggio o il tempo, per approdare a questo momento ‘in solitaria’. Serata che chiude simbolicamente il ventennale della Compagnia che nel ‘93 fu a Cagliari

con lo spettacolo che ne segnò la nascita. Quell’Arebours ispirato a “Notturno Indiano” nato con Rita Spadola, Ferdinando Gagliardi, Giorgio Ontanetti, Jasmina e Noumeda Carbone di cui ritroveremo segni sparsi qua è là senza un per filo e per segno.

Uno speciale ringraziamento a Maria José de Lancastre e Sandra Teroni Versiliadanza è stata fondata nel 1993 da Angela Torriani Evangelisti. Si occupa di produzione, formazione, promozione e organizzazione. Ha invitato, lavorato sull’opera o collaborato con artisti come Antonio Tabucchi, Luciana Savignano, Susanne Linke, Urs Dietrich, Robert Wilson, Igor Mitoraj, Paco Decina, Eugenio Scigliano. E’ un organismo professionale riconosciuto da: Regione Toscana, Comune di Firenze, Ministero per i Beni e le Attività Culturali. E’ socio di ADAC – Toscana/ Associazione Danza Arti Contemporanee. Dal 2012 collabora con il Teatro Florida di Firenze dove dal 2013 ha

residenza stabile.

 

Domenica 8 dicembre – ore 21 – Teatro Auditorium Comunale

COMPAGNIA DANZA ESTEMPORADA – (Sardegna)

“Lo stato della materia” – PRIMA NAZIONALE

Regia e coreografia: Livia Lepri

Disegno luci: Antonio Sisto

Musica: AA.VV

 

La Compagnia Danza Estemporada nasce nell’agosto del 1998. E’ sostenuta e riconosciuta dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Regione Sardegna. Fin dagli esordi ha prodotto e portato in scena spettacoli di successo e si avvale della collaborazione di numerosi coreografi di fama nazionale ed internazionale, partecipando a progetti di valorizzazione e diffusione della danza.

La nuova produzione del 2013 si focalizza sulla materia ossia tutto ciò che occupa uno spazio. L’aggregazione di una moltitudine di pensieri, ricordi, evocazioni, come molecole creano uno stato di rarefazione che diventa palpabile.

La materia prende forma e diventa un gioco in cui il movimento, grazie alla forza, si espande creando molecole. Queste, attraverso l’energia, passano da una forma all’altra dando così vita ad una successione di azioni che, quando diventano stasi impalpabile, creano l’essenza della stessa.

La materia, come pagine di scritti ritrovati che, narrati, sembrano stati gassosi in espansione nella mente pronti a liquefarsi con un sound musicale impresso sul corpo, genera un gioco fatto di semplici connessioni che diventano azione.

 

FIND RAGAZZI

Dal 21 al 25 ottobre 2013

Cagliari

Teatro Auditorium Comunale

 

Il festival FIND ha da sempre posto al centro delle sue attività e dei suoi interessi le finalità didattiche della danza e le sue straordinarie potenzialità espressive e comunicative. In un mondo ormai saturo di messaggi e di immagini che oggettivizzano il corpo, soprattutto quello femminile, facendone uno strumento di richiamo dalle forti valenze estetiche e sessuali per fini puramente commerciali, le giovani generazioni, particolarmente ricettive e nel contempo vulnerabili alle suggestioni mediatiche, tendono a subire i condizionamenti di una visione superficiale e riduttiva del nostro corpo. Ciò comporta uno sbilanciamento nel sistema di valori, che spesso si traduce in una serie di complessi più o meno gravi, tali da compromettere un sano e corretto sviluppo dei più giovani.

 

FIND RAGAZZI propone ai ragazzi e alle loro famiglie una rassegna di spettacoli dedicati agli alunni delle scuole elementari, medie e superiori, con lo scopo di presentare la danza in quanto strumento educativo e didattico per eccellenza, portatore di valori e di punti di riferimento positivi. La disciplina della danza non si configura unicamente come forma artistica; le sue potenzialità formative vanno ben oltre i puri esiti scenici e coreografici.

La danza si propone in primo luogo di sviluppare un rapporto con se stessi e con la propria fisicità partendo da zero, favorendo in tal modo il risveglio della consapevolezza corporea e dell’intenzionalità espressiva. La danza, infatti, rappresenta anche un’educazione al movimento, forte del suo rapporto privilegiato con la musica. Il giovane allievo impara a conoscere la sua struttura corporea, ad adottare una corretta postura e ad esprimere la sua personalità in modo costruttivo, in una costante scoperta delle sue possibilità e capacità. Ciò implica l’acquisizione di nuove modalità di porsi in relazione con gli altri, rispettandone i ruoli e facendo un lavoro di gruppo atto a perseguire un obiettivo comune.

La fase di “ascolto” e di riscoperta di cui la danza si fa promotrice, conduce a un lavoro introspettivo di lettura, osservazione e interpretazione del reale, fasi necessarie a comprendere e fare propri i contenuti delle coreografie, in un esercizio dai mille risvolti culturali. I coreografi e i danzatori promuoveranno il coinvolgimento attivo dei giovani allievi. Ai bambini saranno dedicate attività pratiche incentrate sull’utilizzo del linguaggio del corpo sia nella vita quotidiana che nel magico mondo della danza. Gli allievi più grandi parteciperanno a diversi dibattiti sulle tematiche affrontate nelle coreografie, riflettendo sulle potenzialità espressive della gestualità e del movimento.

 

PROGRAMMA

 

COMPAGNIA ABACO (Sardegna) “Mulan”

21 Ottobre ore 11

Testo e Regia: Rosalba Piras

Danzatori e interpreti: Luana Maoddi, Ulisse Badas, Tiziano Polese

Coreografie Marziali: Ulisse Badas

Costumi: Salvatore Aresu

Scenografia: Davide Mura

Luci- fonica: Nicola Pisano

 

Il racconto ci porta nell’antica Cina, al tempo in cui la Grande Muraglia difendeva il regno dagli invasori. Quando gli Unni di Shan-Yu riescono a superarla, il paese entra in guerra e l’imperatore ordina l’arruolamento di ogni uomo per contrastare il nemico. Ignara di tutto questo, la giovane Mulan s’impegna a onorare la sua famiglia cercando di essere una ragazza docile, che ama la danza, la musica e la cura della casa, nel pieno rispetto delle convenzioni cinesi del tempo. In realtà la giovane coltiva il sogno proibito di combattere per se stessa e i suoi cari. Tuttavia il solo uomo di casa è suo padre ora molto malato. Come fare? Mulan, quella notte, sottrae le gloriose armi di suo padre per sostituirsi a lui, si taglia i capelli con la lancia, lascia la sua casa e intraprende un lungo viaggio verso il campo di battaglia. Attraverserà deserti, foreste, fiumi in piena, sarà travolta da un potente vento, s’imbatterà in un pericoloso ma simpatico leone….

 

COMPAGNIA TEATRO INSTABILE (Sardegna) “La filosofia del Cammello”

21 Ottobre ore 18

di Aldo Sicurella

Musiche: Cristina Greco

Diretto ed interpretato: Aldo Sicurella

Arpa: Cristina Greco

Percussioni: Mauro Piras

 

Un giovane turista è in viaggio nel deserto del Sahara, nella zona sud dell’Algeria. A causa di un inconveniente accaduto all’autobus su cui viaggiava, si allontana dal gruppo e si ritrova da solo in mezzo al deserto. Non si impaurisce e comincia a fare castelli di sabbia, a fantasticare e, con la mente, percorre strade immaginarie dentro quello strano ambiente tanto affascinante quanto misterioso, il bellissimo deserto del Sahara.Conoscerà i viandanti del deserto, con loro mangerà pane azzimo e berrà latte di capra, conoscerà i cammelli, le volpi e tanti altri animali del deserto e inseguirà anche i miraggi. Incontrerà un piccolo cane di nome Asshan che diventerà il suo più fedele compagno, conoscerà Mohammed, un bambino del deserto, che gli racconterà storie incredibili e molto emozionanti.

Con lui si siederà a sognare, con le stelle costruirà fantastici e onirici paesaggi, conoscerà la guerra e gli parrà di aver combattuto per davvero. Diventerà esso stesso parte del Sahara, gli sembrerà di essere diventato di sabbia e vecchio e cieco conoscerà la vera storia del popolo Saharawi che tanti e tanti anni fa, è stato costretto a fuggire dalla sua terra per vivere esule in un paese straniero.

 

BALLETTO DI SARDEGNA (Sardegna) “Amore e Psyche. Dagli inferi all’Olimpo”

22 Ottobre ore 18

23 Ottobre ore 11

Scritto e diretto da Senio Giovanni Barbaro Dattena

Coreografia: Cristina Locci

Danzatrici: Silvia Bandini, Viola Canu, Luana Maoddi

Monociclo: Mirko Ariu

Trampoli: Antonio Iavarone

Musiche: Marco Rocca

Scena e maschere: Mariano Corda

Interventi pittorici: Raffaele Muscas

Costumi: Salvatore Aresu

Voci: Cristiana Camba, Senio Giovanni Barbaro Dattena, Maria Loi

Audio: Massimiliano Leoni

 

C’erano una volta un re e una regina…! E’ questo l’inizio di Amore e Psiche, favola che Apuleio inserì nelle sue Metamorfosi. Amore e Psiche può essere considerata la madre di tutte le fiabe, poiché in essa troviamo una serie di elementi che ricorrono nelle fiabe della tradizione occidentale, tra le più conosciute sicuramente Biancaneve e Cenerentola. Il tema principale è quello dell’amore che vince su tutto: Cupido, chiamato anche Amore, si innamora perdutamente di una mortale di nome Psiche. Il giovane dio, l’arciere dell’amore, si punge con una delle sue famose frecce, da qui nascono una serie di avventure che condurranno la giovane Psiche sull’Olimpo, dea tra gli dei.

La messa in scena è ricca di situazioni comiche e drammatiche. Tre danzatrici, una Venere sui trampoli, un Cupido in monociclo e un oracolo sputafuoco, fanno di questo spettacolo un magico e colorato esempio di incontro di più linguaggi. La scenografia, semplice e poetica, è ispirata ai quadri onirici di Chagall. Sagome, musica e voci fuori campo, completano una pièce brillante dai ritmi sempre sostenuti e, in alcuni momenti, travolgenti. Uno spettacolo evocativo e magico che ha un solo scopo, raccontare una storia bellissima e incantare adulti e bambini.

 

MOVIMENTOINACTOR TEATRODANZA / CON.COR.D.A. (Toscana)

“Quella meraviglia di Alice”

24 Ottobre ore 18

25 Ottobre ore 11

Regia e coreografia: Flavia Bucciero

Danzatori: Laura Feresin, Flavia Bucciero, Sabrina Davini, Cristian Ponzi

Musica: AA.VV.

 

Alice nel Paese delle Meraviglie e Alice nello specchio, capolavori di Lewis Carroll, sono ancora oggi capaci di risvegliare curiosità e interesse sia fra gli adulti che nel mondo dei giovani e dell’infanzia. Lo spettacolo racconta di Alice attraverso il linguaggio della danza: arti che crescono o rimpiccioliscono a dismisura; personaggi bizzarri che popolano un mondo che sta dall’altra parte dello specchio. Alice (e noi con lei) varca i labili confini della realtà per rincorrere il bianconiglio, il cappellaio matto, per parlare con Humpty Dumpty o litigare con la Regina Rossa…

I simboli di significato complesso divengono semplici e facilmente accessibili a tutti. Spazio e tempo sono modificabili all’infinito, il linguaggio si rivela per quello che è: una convenzione arbitraria che può sgretolarsi da un momento all’altro. Un universo in continua metamorfosi, come la danza, che diviene qui strumento privilegiato per superare i confini del reale.

 

EVENTI COLLATERALI

 

3 novembre ore 19,30 Foyer del Teatro Massimo

8-9-10-15-16-17-24-30 novembre e 1-8 dicembre: proiezione dei video in concorso presso i

luoghi di spettacolo dalle ore 20 fino all’inizio dello spettacolo

 

BREAKING 8

Concorso di videodanza

BREAKING 8 – Festival/Contest di VideoDanza – è un concorso organizzato dal FIND in collaborazione con i festival internazionali AGITE y SIRVA (Puebla, Messico), CINEDANS (Amsterdam, Paesi Bassi), LOIKKA (Helsinky, Finlandia), DVDanza (L’Avana, Cuba), IMAGEN EN MOVIMIENTO (Bogota, Colombia), DANZA 1000 (Madrid, Spagna).

BREAKING 8 nasce dalla voglia di esplorare tutte le possibili forme della danza contemporanea e dal desiderio di andare oltre lo spazio chiuso del teatro.

La danza, il ritmo e il movimento si prestano allo sguardo della macchina da presa, si lasciano trasformare dai suoi punti di vista. E’ l’incontro di due arti che si fondono per creare qualcosa di nuovo e del tutto inaspettato; è rottura e creazione.

Obiettivo del Contest è quello di promuovere e fomentare la ricerca verso nuovi tipi di linguaggi espressivi.

 

1° premio: – Videocamera GO PRO Black Edition

– Proiezione presso i Festival Internazionali di VideoDanza in collaborazione col FIND

2° premio Videocamera GO PRO Silver Edition

3° premio Videocamera GO PRO White Edition

 

La Giuria, composta da quattro membri, è formata da professionisti ed esperti del settore della danza e dalle arti audiovisive:

– Milagros Galiano, presidente di giuria, danzatrice-coreografa della compagnia 4GatosBaixochan e direttore artistico del Festival Miradas al Cuerpo di Madrid e del concorso di videodanza Danza 1000 di Madrid;

– Rossella Castello, danzatrice, coreografa, direttrice artistica del festival “DanzArTeatro” e della compagnia “Danza Ipotesi”;

– Elisabetta Randaccio, critico cinematografico e operatrice culturale;

– Giovanni Coda, regista e videomaker.

Il concorso sarà presentato dalla giuria il 3 novembre alle 19,30 presso il foyer del Teatro Massimo. I video in concorso saranno proiettati a partire dalle 20 ogni serata di spettacolo nel foyer del teatro ospitante.

 

MASTER CLASS

Un mese di master class di specializzazione che, attraverso la danza, propongono nuovi modi di esplorare se stessi e nuovi linguaggi, alta formazione con docenti di altissimo livello e di fama mondiale. I docenti saranno i coreografi e/o i danzatori delle compagnie in cartellone.

Date e luoghi verranno comunicati volta per volta.

 

LABORATORIO GENERAZIONI – 8/9 Novembre

 

“Il tempo del presente e il tempo del futuro: sogni e visioni”

Laboratorio coreografico per amatori e professionisti dai 16 anni.

A cura di Enrica Spada, Ars et Inventio e Caterina Genta, Balletto di Spoleto

 

Le due giornate di lavoro saranno articolate in momenti di avvicinamento alle metodologie della scuola di Essen (Cébron, Zullig, Airaudo), e momenti di improvvisazione guidata e composizione coreografica.

Si richiede esperienza precedente nella danza o nel teatro, almeno livello elementare/intermedio. Generazioni (il tempo, il corpo, la memoria) è un progetto pluriennale di teatrodanza articolato in momenti di ricerca, formazione, divulgazione e spettacolo che da Cagliari si svilupperà in Italia, Spagna, Germania e Costa Rica.

Autori e promotori del progetto sono danzatori e coreografi laureati presso l’Università Folkwang di Essen in Germania sotto la direzione di Pina Bausch tra gli anni ‘80 e ’90 (Enrica Spada, Caterina Genta, Rodolfo Seas Araya, Jordi Puidgefabregas). Il laboratorio rientra nell’ambito del progetto Gener-azioni, ideato e prodotto da Enrica Spada, Associazione Ars et Inventio Cagliari e Caterina Genta, Balletto di Spoleto, con il sostegno del Circuito Regionale Danza Sardegna, ASMED, Comune di Cagliari

In collaborazione con la compagnia Teatro Stabile della Sardegna Cagliari, e la Collezione d’Arte Contemporanea ArtCamù di Cagliari.

 

INCONTRO INTRODUTTIVO ALLO SPETTACOLO “ELSA”

“Elsa Schiaparelli. L’alta moda, la danza, il corpo e l’abito. Una first lady al servizio dell’arte tra Dalì, Cocteau, Man Ray, Jean Paul Sartre.”

Una breve introduzione curata dalla giornalista e critico di danza Carmela Piccione, che illustrerà la carriera artistica della stilista Elsa Schiaparelli.

 

FIND-ER

Venerdì 8 novembre – Teatro Auditorium Comunale

Rassegna di nuovi coreografi sardi.

Il FIND vuole promuovere la creatività degli artisti sardi, dedicando loro uno spazio al fine di mostrare

le loro ultime creazioni.

 

UFFICIO STAMPA FIND31

369GRADI centro diffusione cultura contemporanea

Benedetta Boggio 3332062996 benedetta.bo@gmail.com

 

I biglietti (da 14 a 5 Euro) sono in vendita al Box Office in Via Regina Margherita 43

INFO: 070/8568719

www.festivalnuovadanza.itinfo@festivalnuovadanza.it

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