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Nella città di Roma sembra essersi sopita l’emergenza immigrazione, che appena un anno fa riempiva le pagine dei maggiori quotidiani locali e nazionali, in realtà le genti migranti sono tornate ad essere una presenza silenziosa e nascosta, invisibili ma presenti continuano ad essere oggetto di spostamenti continui da uno sprar ad un centro di accoglienza.
A conclusione del laboratorio teatrale tenuto con i ragazzi del Centro Staderini, il 21 luglio 2016 proponiamo uno spettacolo performativo con ragazzi africani. Il lavoro a cura di Gianluca Riggi con la collaborazione di Carlo Gori è una visione surreale dell’ipocrisia che pervade la nostra società europea nel rapporto con le migrazioni, ove assistiamo quotidianamente alla spoliazione della loro umanità per divenire “pacchi”, “sacchi della spazzatura” da spedire e spostare verso nuove destinazioni, senza che nessuno veda, senza che nessuno protesti, senza che nessuno parli. Abbiamo vissuto con gli ospiti del centro di accoglienza l’esperienza del “pacco” umano, ed abbiamo deciso di provare a restituirla sulla scena teatrale. Non c’è pacificazione in questa società, per citare Caligola di Camus, siamo tutti vittime e carnefici.

In collaborazione con Centro Culturale Municipale Giorgio Morandi, Centro di Accoglienza Staderini, Nicola Sereni, Elena Garrafa, Federica Fiorenza.

Da cinque anni il progetto Black Reality ha accolto e formato attraverso il teatro giovani provenienti dal Mali, dalla Guinea, dal Gambia, dalla Nigeria, dal Marocco, dall’Algeria, dalla Tunisia, dall’Egitto, dalla Somalia, dall’Eritrea, dall’Etiopia, dall’Iraq, dall’Afghanistan, dal Kurdistan, dal Pakistan, dal Bangladesh, dal Brasile, dalla Colombia, dalla Cina, dall’Ucraina, collaborando con Sprar e Centri di Accoglienza su tutto il territorio della Provincia di Roma. In molti vogliono scegliere il teatro come professione.

Percorsi Migranti è una riflessione attorno al tema dell’identità culturale attraverso lo sguardo dei giovani immigrati di seconda generazione, nel loro rapporto da un lato con le culture di provenienza, dall’altro con il Paese in cui crescono. Sfida del progetto è fornire non solo strumenti, ma anche suggestioni, spunti di riflessione, confronti affinché i ragazzi, tra i 15 e i 26 anni, si esprimano nel dialogo interculturale e diano spazio all’innovazione che nasce dal rapporto con il contesto metropolitano multietnico. I giovani che frequentano gli spazi di Termini Underground alla Stazione Termini di Roma gestiti dall’Associazione ALI Onlus (che coinvolge la comunità asiatica, africana e sud americana) integrati a loro volta con i ragazzi rom dell’Associazione Romà Onlus sono stati i protagonisti di vari percorsi laboratoriali (danza, musica, scrittura, teatro ) che li vogliono autori di contenuti, elaboratori di senso, portatori di un nuovo e diverso concetto di società.

Via Prenestina 230B, Roma
Ingresso 4 euro
Prevendita presso il botteghino del Teatro Brancaccio: Via Merulana 244 – Roma; tel. 06 80687231

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