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5-10 aprile 2018 Centro d’Arte e Cultura – Ladispoli (Rm)

Info: specific.training.dancers@gmail.com / +39 348 864 9889 Giovanna

La Macchina Emotiva – experiential process by Loris Petrillo
è il seminario di approfondimento al percorso educativo per danzatori adottato dal coreografo Loris Petrillo.

Tale metodologia formativa parte dall’idea che il danzatore, in quanto uomo e quindi creatura dell’Universo, è soggetto alle leggi della natura ancor prima di quelle tecniche della danza, e suggerisce pertanto un percorso di educazione all’analisi del movimento al fine di renderlo efficace e necessario, piuttosto che puramente estetico.
Come sostiene Loris Petrillo, l’uomo potenzialmente avrebbe molti meno limiti fisici, se non se li creasse attraverso l’utilizzo di stili e tecniche prestabilite.
Con la sua metodologia, Loris Petrillo spinge alla riscoperta delle possibilità infinite e meravigliose suggerite dall’Universo affinché il danzatore possa raggiungere una migliore prestazione,scostandosi dall’apprendimento a memoria di concetti prestabiliti e non efficaci, strettamente legati alla danza.
Non si tratta di una nuova tecnica, tantomeno di un nuovo stile. E’ una più concreta visione delle cose che suggerisce al danzatore di ampliare il campo di azione che di volta in volta si trova ad affrontare attraverso situazioni tecniche differenti, così che si liberi dalle tecniche senza vita che limitano e determinano la sua libertà di espressione.
Si tratta di un percorso di consapevolezza attraverso il quale il danzatore giunge ad una autonomia di gestione del proprio corpo, un corpo che concepito come” macchina”, è sottoposto a continui tentativi di risoluzione alle difficoltà tecniche.
La sperimentazione su se stessi è l’unica dimostrazione di funzionalità. Se l’applicazione di una data nozione porta ad un risultato efficace, allora vuol dire che può essere adottata, perché funziona.
Ora il danzatore ha a disposizione un vasto assortimento di nozioni applicate in senso universale e ciò gli consente di gestire il proprio corpo con una maggiore libertà.
Una volta stabilite tali regole universali, il danzatore è chiamato ad intervenire nella sua interezza coinvolgendo anche la sua sfera emotiva,componente imprescindibile della macchina corpo.
E’ così che il movimento si plasma e si colora dei caratteri unici e personali del danzatore che con la sua essenza ne conferisce un senso di pienezza e concretezza. Una danza originale dunque, non catalogabile nel panorama degli stili ma associabile alla vera natura di quello specifico danzatore in scena.

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