fbpx

Il Ballet du Grand Théâtre de Genève sta portando in giro per l’Europa i Carmina Burana, uno spettacolo creato dal coreografo Charles Brumachon con le musiche della celebre opera del 1937 di Carl Orff. Un balletto in atto unico che l’ensemble svizzero guidato da Philippe Cohen, sempre più orientato alla danza contemporanea, ha proposto anche in Italia in diverse occasioni tra il 2017 e il 2018.

Lo spettacolo ha riscosso grandi successi in tutta Europa grazie alla sua coreografia raffinata e originale incentrata attorno alla Ruota della Fortuna, nell’eccezione data dalla simbologia medievale, che porta in scena quadri di danza che si rifanno alle opere di Michelangelo e della scultrice Camille Claudel. I costumi sono stati affidati a Livia Stoianova e Yassen Samouilov, creatori della celebre griffe On aura tout vu, abili nel fasciare i corpi dei ballerini che muovendosi compongono figure sensuali e acrobazie sfrenate che mostrano un’eccezionale preparazione atletica.

I Carmina Burana sono una delle più riuscite trasposizioni in musica di testi medievali, attribuiti ai poeti vaganti che all’epoca giravano tra Università e corti d’Europa, tanto che quest’opera ha spesso ispirato spettacoli e creazioni di poeti e musicisti. Brumachon ha raccolto le sue coreografie in un’opera unica in cinque scene, mantenendo gli stessi nomi che Carl Orff attribuì alle cinque parti della sua composizione, che rimandano in continuazione all’alternanza ciclica della vita umana come ben rappresentato dal moto perpetuo della ruota del destino. 

O sorte, come la luna mutevole, sempre cresci o decresci”. Inizia così “O Fortuna”, uno dei Carmina Burana più suggestivi, invocando alla sorte che come una ruota ti porta in alto e poi, continuando a girare, ti trascina di nuovo in basso. Infatti la simbologia della Ruota della Fortuna nasce proprio nel medioevo e da allora ha influenzato e ispirato tanti aspetti della società umana, non solo quello lúdico dove non mancano sempre nuove proposte ispirate alla ruota della fortuna, ma anche quello artistico e filosofico portando gli uomini a dover comprendere i cicli della vita e l’ineluttabilità del destino che li attende.

Grazie al visionario coreografo francese il balletto del Grande Teatro di Ginevra riesce a ben rappresentare la ciclicità cosmica degli eventi, in uno spettacolo sensuale e intenso che sintetizza in maniera perfetta la potenza narrativa della musica e dei testi di questa maestosa opera senza tempo. In cui le forze primordiali della vita, desiderio e piacere, sono mostrate invocando la divinità che governa il destino dell’umanità, trasmettendo tutta la narrazione poetica dei misteriosi testi medievali rendendoli contemporanei e accessibili a tutti.

Fonte: Picryl Autore: Boccaccio Decameron and More Licenza: CC0 1.0

Related Posts