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Dal 9 luglio al 26 settembre
15 compagnie in cammino a Verbania e nel Verbano Cusio Ossola

Era il 16 aprile quando si era dovuta dare la notizia dell’annullamento dell’edizione 2020 di CROSS Festival, il progetto di Antonella Cirigliano e Tommaso Sacchi a cura dell’associazione culturale LIS LAB che dal 2014 porta sul Lago Maggiore, nell’area Verbano Cusio Ossola, arti e linguaggi performativi contemporanei.

È stato impossibile, però, arginare la voglia di rispondere alla situazione pandemica mondiale per la direttrice artistica del festival, Antonella Cirigliano, così come per tutto il team che lavora alla progettazione e organizzazione di un festival amatissimo e atteso dal proprio territorio e dagli appassionati di danza in Italia e non solo.

Nasce così Cross Festival 2020 Walk Edition, un programma di appuntamenti che dal 9 luglio al 26 settembre sigilla un nuovo patto di collaborazione fra l’arte e il suo contesto, invade spazi pubblici, urbani e naturalistici alla ricerca di quello che è cambiato radicalmente nella nostra vita quotidiana.

È stato necessario infatti rivedere radicalmente il programma costruito prima della pandemia Covid19, rimandare a prossimi appuntamenti gli artisti internazionali, posticipare i concerti e gli eventi per il grande pubblico. Sono stati invitati, per dare senso e trasformare in opportunità di bellezza un momento drammatico, 15 artisti italiani creeranno 15 camminamenti, percorsi di senso e di nomadismo intellettuale, in luoghi da scoprire o da valorizzare di Verbania e della “provincia azzurra” fra montagne e lago. Molti artisti saranno in residenza a Verbania per creare i percorsi direttamente in loco.

Per questo nuovo festival, sicuro e sorprendente, un format di spettacolo dal vivo a partire dal dialogo con gli artisti e con gli enti territoriali per creare un confronto oggi ancora più necessario. Alla base di tutto c’è, ancora più forte in questa edizione così particolare, la sinergia con le manifestazioni e gli operatori culturali del territorio che sono alla base del senso di ricostruzione che accompagna è e sarà fondamentale per i mesi futuri. Spettacoli site specific, passeggiate naturalistiche e trekking performativi, sonorizzazioni, esplorazione del territorio attraverso lo sguardo degli artisti, alla scoperta di un nuovo modo di vivere l’arte e dei rispettivi ruoli di artista e spettatore nei primi tempi dell’era post pandemia.

Sono stati mesi di grandi cambiamenti e ci ritroviamo in un mondo nuovo e inaspettatamente nuove sono le proposte del nostro festival. Abbiamo voluto creare visioni rigenerative curate dagli artisti e dal gruppo di lavoro del Festival. – dice Antonella Cirigliano – Gli artisti sono stati invitati a progettare attraverso un dialogo e uno scambio proficuo. Ne sono nati dei progetti site specific dove è centrale la spiritualità, la consapevolezza, la contemporaneità e dove è necessario immaginare il futuro. Il corpo è come sempre al centro delle nostre programmazioni, protagonista e motore. Un corpo sociale collettivo non deprivato né digitalizzato. Un corpo in movimento percettivo, attivo, vivo.
Andiamo nella direzione della natura sostenendo il contemporaneo e l’interdisciplinarietà, come sempre, non tutto è cambiato.

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