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La rivoluzione digitale è tale perché la tecnologia è divenuta un ambiente da abitare, una estensione della mente umana, un mondo che si intreccia con il mondo reale e che determina vere e proprie ristrutturazioni cognitive, emotive e sociali dell’esperienza, capace di rideterminare la costruzione dell’identità e delle relazioni, nonché il vissuto dell’esperire.

Lo sviluppo tecnologico ha portato, dalla fine degli anni Cinquanta ad oggi, a delle trasformazioni molto evidenti dal punto di vista psicologico, sociale, economico e lavorativo, cambiando radicalmente il modo di vedere il mondo circostante e sé stessi. L’uomo non è più presente solo nella realtà contingente, poiché il luogo virtuale è un vero e proprio posto da abitare, una dimensione in cui poter essere ed esprimere.  

Con lo sviluppo della tecnologia inoltre “si è aperta una nuova fase dell’attuale processo di globalizzazione sotto i l profilo economico e culturale: dal punto di vista economico, emerge un mercato di economie nazionali sempre più interdipendenti fra loro grazie alla riduzione dei costi di scambio e comunicazione; allo stesso tempo, l’avvento di Internet e la più recente introduzione dei social network, determinando un abbattimento delle distanze geografiche, hanno contribuito ad alimentare un fenomeno di emulazione dei modelli sociali tra le diverse parti del mondo, dando vita ad una progressiva globalizzazione culturale”.

Le caratteristiche territoriali e culturali grazie alla tecnologia cioè non restano confinate all’ interno del luogo reale in cui esse si esprimono, ma trovano voce e spazio mediante la dimensione virtuale, creando in questo modo nuovi flussi di pensiero che viaggiano oltre le distanze.  L’interazione sociale, così come la realtà, assume una duplice possibilità: le relazioni sociali che si intessono nel mondo reale trovano un modo di comunicare anche nel mondo digitale e viceversa, la dimensione digitale può essere una nuova “piazza” per iniziare a conoscere nuove persone. 

La realtà digitale, in particolar modo quello dei social network, porta con sé comunque numerose complessità e nuove questioni da affrontare: se da una parte rappresenta veramente un evoluzione della comunicazione umana, una possibilità di interazione in uno spazio creato appositamente dall’uomo per l’uomo, dall’ altra potrebbe rappresentare un’involuzione proprio per lo stesso motivo. Slegare l’uomo dal “qui e ora” e renderlo sempre presente, sempre connesso e attivo, di fatto lo trasforma anche nel suo contrario, cioè mai veramente presente, mai realmente connesso con sé stesso o con gli altri.

La questione sollevata ha bisogno ancora di trovare una o più modalità di risoluzione, per sfruttare davvero al meglio la tecnologia senza togliere ciò che di buono ha apportato nella vita delle persone. Un’ idea di come affrontare questa e altre problematiche relative al mondo digitale potrebbe risiedere nelle considerazioni proposte dallo studioso Kevin Kelly, ovvero di essere “genitori dei nostri figli mentali”, guidare la tecnologia dove vogliamo che arrivi e limitarla o cambiarla, dove desideriamo altro. Il suggerimento è quello di non vivere la tecnologia in maniera passiva, ma avere il coraggio di studiarla, conoscerla e trasformarla.

Maria Cecere

  1. https://www.frasicelebri.it/frase/tonino-cantelmi-la-rivoluzione-digitale-e-tale-per/?utm_source=internal&utm_medium=link&utm_campaign=phrase_snippet_wholetruncated, consultato in data 10.07.2021
  2.  Cataldo M.F., 2020, Preservare la memoria culturale: il ruolo della tecnologia, Rivista di arti e diritto on line, numero 2, issn 1127-1345, http://www.aedon.mulino.it/archivio/2020/2/cataldo.htm, consultato in data 08.07.2021
  3.  https://www.ted.com/talks/kevin_kelly_technology_s_epic_story/transcript, consultato in data 10.07.2021

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