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Gli “Antichi Scenari” dei Campi Flegrei si materializzano in danza

di Massimiliano Craus

Gli “Antichi Scenari” dei Campi Flegrei si materializzano in danza fino al 19, in occasione della terza edizione del festival diretto da Carmine Borrino e Veronica Grossi. Tra prosa, danza e musica 30 appuntamenti immersi nei siti archeologici e negli scenari naturali dei Campi Flegrei. L’arte in dialogo con la terra del mito per un festival che si auspica di rievocare gli ‘antichi scenari’ a cui il titolo rimanda. Un festival a zero impatto ambientale, con gli spettacoli che andranno in scena all’alba e al tramonto, a seconda delle esigenze artistiche dei singoli spettacoli, senza elettricità e tecnologia, affidandosi completamente alla sola forza eloquente degli attori, alla potenza espressiva dei danzatori, al suono non amplificato della musica. Che dire di più? Qui la danza si ascolterà e godrà ai tramonti ed alle albe dei Campi Flegrei come non accade mai, soprattutto non accadeva mai in epoca pre-Covid. Per rendersi conto della qualità e della quantità coreutica a disposizione di cittadini e turisti, peraltro già certificate dal ministero della Cultura, è sufficiente spulciare il calendario proposto. Sin dal prossimo appuntamento del 5 agosto alle 19.30 nell’area urbana delle Terme di Nettuno con “Dance Pattern”, allestita dalle compagnie Cornelia e Funa nella performance direction di Nyko Piscopo e Sara Lupoli e le musiche dal vivo di Valerio Middione. “Dance Pattern” è un format di danza contemporanea che lavora sul concetto di improvvisazione e instant composition attraverso l’interpretazione in danza e in suono di partiture coreografiche e musicali.
Con questo titolo, la performance costituisce un esperimento creativo che si basa sull’esigenza di innescare nuove forme drammaturgiche in divenire e in dialogo con le diverse modalità con cui il corpo si relaziona allo spazio, all’altro e a se stesso. Il 7 ed 8 agosto alle 19.30 si danzerà al Tempio di Serapide “Silence music of life” dell’artgaragedanceCO di Emma Cianchi, coreografa creativa e nota anche all’estero per la sua cifra stilistica trasversali a tutte le arti. “Silence music of life”, con cui la coreografa è stata ospitata in numerosi festival e rassegne, vede i danzatori e il suono diventare parte di un unico processo creativo in divenire, in bilico tra live-performance e installazione. L’appuntamento del 12 agosto ri-vedrà protagoniste le Terme di Nettuno dalle 19.30 con “Sharing is Caring” della Compagnia Nuovo Collettivo e le coreografie di Ginevra Cecere.  Stessa location e stesso orario scelti anche per la rappresentazione del 29 agosto con “Funamboli/ Higt wiew walks” appannaggio di Akerusia Danza, con interprete e scrittura corporea di Fabrizio Varriale, la drammaturgia di Massimo Finelli e l’ideazione di Elena D’Aguanno, coreografa sempre molto apprezzata. Qui in “Funamboli/ Higt wiew walks” si assisterà ad una messa in scena dell’audacia, della solitudine, ma allo stesso tempo del gesto, dell’eleganza, la ricerca quasi esasperata di un equilibrio, di una volontà e di una forza interiore tali da superare difficoltà e imprevisti. Il mese di settembre si aprirà con “Nea Gynaika”, una performance itinerante di musica, danza e prosa ideata ancora da Emma Cianchi, ci si trasferirà agli Scavi archeologici di Cuma sin dalle 18, con i testi di Manuela Barbato e le coreografie a dieci mani di Nicolas Capitello, Antonio Colandrea, Elena D’Aguanno, Macia del Prete e Claudio Malangone in un percorso storico narrato con parole e danza con i magnifici interpreti delle compagnie Artgarage, Akerusia danza, Borderline danza e Cornelia. Qui la luce naturale del tramonto svela il femminile e attraverso i testi dell’ispiratissima Manuela Barbato lo spettatore sarà accompagnato in un intreccio narrativo di storie millenarie, leggende, scienza e filosofia per dare vita e voce all’universo femminile. Il 12 settembre alle 19, alle Terme di Nettuno, andrà in scena “Le città invisibili” dell’ARB Dance Company di Annamaria di Maio e le coreografie di Roberta de Rosa. Questo lavoro nasce dal desiderio di raccontare quello che si crede sia necessario fare per non lasciare che l’invisibile ci sfugga: lavorare su noi stessi, spostando la nostra attenzione da fuori a dentro. Si informa che, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid il posto unico di ogni biglietto è di 7€ ma per info e prenotazioni si suggerisce di scrivere all’indirizzo e-mail della manifestazione lunanova.arte@gmail.com 

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