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Danza-Letteratura: Fredy Franzutti, “Che ieri m’illuse, che oggi t’illude”, fra poetica e poesia dannunziana, torna con un lavoro a più livelli espressivi


In “Che ieri mi illuse, che oggi t’illude” Fredy Franzutti, con i solisti della Compagnia Balletto del Sud, ha appena debuttato nel lavoro che ruota intorno alla figura di Gabriele D’annunzio (1863-1938), puntando sull’elemento recitativo, per evocare immagini e sensazioni sottolineate dalle scelte musicali e disegnate dai passi della coreografia, che diventa il legante fra i piani interpretativi.

Un poeta scrive le sue parole ed è probabile che le senta nel silenzio. Sono sue, sono schegge di pensieri, di vissuto, di sentimenti o solo del ‘sentire’… esistono in lui.

Vengono lette a voce alta da altri.

Talvolta vengono interpretate. Quale suono veramente si percepisca, diventa personale. La poesia è un mondo complesso. Non parlo della poetica, ma dell’insieme delle impressioni che la parola può suscitare.

In “Fedra-L’ossessione del desiderio”, lavoro del 2012, Franzutti era approdato alla definizione del personaggio femminile dal mito attraverso la visione dannunziana. In precedenza c’era stato un richiamo alla figura di Eleonora Duse e di D’Annunzio. Ora, venerdì 30 ottobre 2015, al Teatro Comunale di Nardò è andato in scena questo ‘omaggio’ all’autore italiano del primo Novecento: poesia e prosa, testi teatrali, riletture del mito e della classicità, approccio al decadentismo di respiro francese, genialità, ‘guerriero’ negli ideali con risvolto militare, politico ed etico-sociale; fu un complesso personaggio e rimane poliedrica l’analisi della sua poetica.

Lo stesso D’Annunzio ha suddiviso accuratamente le opere e queste rispecchiano fasi diverse della vita; rimane che sono riflesso del vissuto, sia nel senso più intimo, sia in quello più narcisistico: la voglia di mettere in evidenza se stesso.

La scelta del titolo, un verso della poesia: “La pioggia nel pineto”, è già la prima indicazione del D’Annunzio che verrà recitato (lettura drammatica di Andrea Sirianni), accompagnato dalla musica (fra l’altro il flauto di Teobaldo Scardino e l’arpa di Nunzia del Popolo) e danzato.

Un ensemble che si sviluppa su tre piani: la recitazione, la musica e la danza alla ricerca del potere evocativo delle parole.

Le opere di riferimento sono le Laudi, in particolare l’Alcyone, da cui è tratta la lirica, e alcuni brani del romanzo “Il Fuoco”, ispirato alla storia d’amore con Eleonora Duse, il che ci porta al recupero di atmosfere particolari.

Spesso la danza trae ispirazione dalla letteratura. E normalmente sceglie la musica come accompagnamento o complemento o duetto, per esprimersi nel suo linguaggio, quello che le è proprio.

La danza si contestualizza (la società, la geografia dei luoghi e delle persone…) oppure crea quel filtro artistico fra reale e irreale. Fra vero e illusorio. Fra teatro e pubblico.

La danza indossa costumi o si spoglia di essi. Sceglie uno stile e comunica qualcosa.

Fredy Franzutti ha uno stile piuttosto dichiarato. Coreografo e direttore artistico del Balletto del Sud, ha maturato la consapevolezza di ciò che gli piace e ce lo propone in modo convincente.

Lo si avverte anche in “Che ieri m’illuse, che oggi t’illude”, dove c’è la tentazione di leggere la poetica dannunziana: il simbolismo, il pensiero filosofico, la ricerca del linguaggio moderno e aulico, talvolta ridondante, tratti salienti della personalità artistica dell’autore, persino con i rimandi agli studi botanici, per quel che riguarda la simbiosi impressionista fra uomo e natura (con riferimento alla lirica).

In verità è la poesia che ci interessa. Nei versi la fantasia, l’immaginario e il senso dell’immaginifico, il pathos assumono un unico ritmo, quello che la danza può seguire nel movimento. Un flusso fra anima corpo e mente.

La poetica esprime la sensibilità e la ricercatezza dell’autore; nel testo le parole sono concatenate abilmente e la recitazione enfatizza questo aspetto. Tuttavia è la poesia che deve scaturire dalle righe scritte. La poesia che si coglie nelle sfumature e che allora può anche essere danzata.

Questo spettacolo, apprezzabile nell’accuratezza della ricerca artistica, rimane come in sospeso fra la poetica e la vera poesia, in grado di comunicare turbamento, eccitazione e trepidazione.

“Taci […] Ascolta[…] Piove […] Odi? […] Piove piove piove […] Senti? […] Ascolta. Ascolta […]

Senti? […]”

https://youtu.be/u_pJ-lsvQN4 (presentazione)

https://youtu.be/B7yxmc_8QN8 (prove: Nuria Salado Fustè)

Stefania Sanlorenzo

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